Gioca Giuè

Il blog di videogiuochi che non stavate aspettando altro

Il lavoro più fico dell’universo.

-TIZIO IN VISITA ALLA THQ: Buongiorno.
-KID ICARUS: Oh! Ma parlate tutti italiano?
-TIZIO: Passiamo alle cose serie, per favore. Non ho tutta la giornata a disposizione, ho ancora molte cose da visitare alla THQ.
-KID ICARUS: Certo, mi scusi (stronzo).
-TIZIO: Cosa ha scritto tra parentesi? Può ripetere?
-KID ICARUS: Ahah niente, non si preoccupi. Cominciamo: perchè ha voluto andare in visita alla THQ?
-TIZIO: Pensavo ci coltivassero un nuovo tipo di erba.
-KID ICARUS: Lo pensavamo tutti.

“Cioè, è qui che facevate Pit-Fighter? Fooorte!”

-TIZIO: Ma poi ho scoperto che facevano videogiochi, alcuni proprio fighi. E così mi sono installato lì, in un sottoscala.
-KID ICARUS: Quindi è un barbone?
-TIZIO: Preferiamo “locatariamente svantaggiati”. E comunque a chi altri può interessare visitare un posto pieno di nerd che armeggiano su computers e mangiano junk food tutto il giorno, se non a gente come noi?
-KID ICARUS: In che senso scusi? E “locatariamente” è una parola?
-TIZIO: Pestiamo i nerd per ottenere cibo, preferibilmente i panini di cui sono ghiotti. Loro sono il gradino più basso nella piramide alimentare.
-KID ICARUS: Capisco. Ma come può essere utile, Lei, al nostro rinomato blog di videogiuochi, se non può nemmeno permettersi un PC decente o una console di nuova generazione?
-TIZIO: I nerd si possono pestare per ottenere altri beni di consumo, console comprese. Ha presente lo skateboard che droppa Tom-Tom quando bumpa nei nemici? O Sir Arthur che rimane in mutande dopo aver subito il bullismo di zombies e ogres? Il principio è lo stesso. Il platform era il modo che aveva Madre Natura per rendere i nerd coscienti della loro condizione di sfigati.

“Prendi questo, poligamo bastardo!”

-KID ICARUS: Ma i protagonisti dei platform non sono mai scienziati asociali, commessi di fumetterie o assistenti di laboratorio che giocano di ruolo nelle pause…
-TIZIO: Appunto. Quei giochi rappresentano quello che il nerd vorrebbe davvero fare della sua vita: diventare un idraulico e sbattersi le mogli degli altri.
-KID ICARUS: Io lo vorrei. Ma torniamo alla THQ.
-TIZIO: Sicuro. E’ importante che i possessori di PS3 e XBOX sappiano che stiamo per portar loro un gioco della serie Warhammer 40000!
-KID ICARUS: D-davvero? Non è uno scherzo?
-TIZIO: Affatto. Ci siamo impegnati molto e siamo pronti a sondare le potenzialità commerciali di questo titolo anche su altre piattaforme oltre il PC, dopo il buon vecchio obiquo Space Hulk o qualche esperimentuolo su DS e PS2.

“Orco Mondo!”

-KID ICARUS: Dalla foto che posteremo qui sopra sembra un action in terza persona. Per quanto fico, non è che potrebbe sprecare le potenzialità del mondo e del sistema di gioco del board game? Stile Fire Warrior, intendo.
-TIZIO: Oh Gesù, speriamo di no. Comunque pare che in Space Marine non si navigherà tra i menù ogni 2-3 minuti, ma la componente GDR si esprimerà attraverso l’upgrade dell’equipaggiamento.
-KID ICARUS: Vedo che il personaggio giocabile sarà supportato da alleati, stile FPS guerreschi.
-TIZIO: Questo dovrebbe conferire al gioco una componente tattica non indifferente, benchè siamo sempre nel campo degli action games.
-KID ICARUS: Si vedono anche strutture, mezzi e creature piuttosto grandi, quando non enormi, come in ogni epopea (space) fantasy che si rispetti. Non crede che la gente si sia rotta le palle di tutti ‘sti trailer di film e videogiochi con la Carmina Burana di sottofondo?
-TIZIO: No, finchè ci sarà la Padania.

Con i nuovi comandi potrai pisciare con la tua squadra guardando il tramonto!

-KID ICARUS: All’epoca di platform e sparatutto 2D ciò che teneva lontana la noia era la ricerca della perfezione nell’eseguire i patterns, una filosofia di gioco molto Japanese. Crede che vorremmo essere tutti un po’ giappanesi?
-TIZIO: I giapponesi affonderanno col loro paese entro 50 anni.
-KID ICARUS: Azzo. Ma non crede che le libertà offerte dal 3D, i livelli enormi e i walkabout a cui si è costretti ogni tanto abbiano portato troppi momenti di stanca e di ripetitività negli action odierni? Un po’ come fu per quel Demon Stone basato su D&D: giocabilità troppo limitata per provocare assuefazione e parte RPG troppo approssimativa per invogliare a riprenderlo in mano dopo i credits.
-TIZIO: Space Marine è più incentrato sulla carneficina. Ha presente in Predator quando Bill Duke imbracciava l’M60 e canonizzava mezza giungla? Un esperimento condotto ad Harvard ha dimostrato che l’80% dei maschi italiani in quel momento sognava di essere negro.

RATATATATATATTTTAATATATATATATATTTATATATTATATTATTAATA! “Niente di questa terra sarebbe sopravvissuto”

-KID ICARUS: N-non ho capito…cosa c’entra con…
-TIZIO: Questo gioco sarà un mix tra uno sparatutto e un picchiaduro, in sostanza. Frenetico, possente, con un’ambientazione solida e la possibilità di falciare orde infinite di Orchi. Punta ad essere adrenalinico quanto un God of War. Meglio dunque lasciare che la parte gestionale si limiti alla personalizzazione delle armi in modo che il giocatore si diverta nella carneficina, appunto. Il trucco sta nel fornire dei comandi adeguati per rendere divertente l’arte della strage.
-KID ICARUS: Basta che non venga fuori una roba come Resident Evil 5
-TIZIO: Ero nel loro sottoscala, un annetto fa. Li hanno licenziati tutti.
-KID ICARUS: Il producer Raphael Van Lierop, parlando del work in progress di Space Marine, ha dichiarato: “Everything is big. Weapons are big. Explosions are crazy.” Crede che stiamo tornando indietro nella scala evolutiva?
-TIZIO: Sono un panino e una PSP quelli che tiene nella borsa?

“Asp… BBBLLGH… la PSP… BBBLUUB… m’è caduta… nella tazza… GLUUGLLUB…”

Il proprietario del blog e gli autori degli articoli dichiarano di non essere responsabili per i commenti inseriti dai lettori che saranno i soli responsabili delle proprie dichiarazioni, secondo le leggi vigenti in Italia. Eventuali commenti, lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze, non sono da attribuirsi agli autori, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata.