Gioca Giuè

Il blog di videogiuochi che non stavate aspettando altro

E’ domenica, e quando non sono in giro a rapire coppiette per offrirle dissanguate al ministro Paola Severino faccio del mio meglio per portare avanti le sane tradizioni decennali di Giocagiuè.it: il miglior blog di videogiochi che abbiate mai avuto la fortuna di trovare cercando “sfondi di petardini” o “celentano nudo” su Google.

E’ IMPORTANTE I SOLDI

Prima di cominciare, voglio ricordare a chiunque non abbia già donato le proprie dovizie a quei simpatici bifolchi della Double Fine su Kickstarter, che hanno appena cacato fuori i nuovi premi e cotillons! Per 30 bisondollari vi portate a casa la OST digitale, per 60 il pdf dei disegni (500 per la versione cartacea, sì vabbe’, loro ci provano), per 100 una specials ediscionsz che non so cosa c’è dentro ma di sicuro vi ci potete sparare le pose con i vostri amici meno abbienti del lumpenproletariat!

Se avete donato già pensate ad ampliare la vostra donazione, e se non avete ancora donato, uscite i soldi e fate arrivare a 3 milioni questo progetto. Forza pure!

E ora venite con me, in un mondo fatato per sognar… con i Link della Domenica!

Fags CAN triforce.

SCREENSHOT CHE LASCIA STARE PROPRIO

Ah, la fotografia. Alzi la mano chi non ha almeno un paio di amici che riempiono svariati account Tumblr con foto di cieli color AIDS e mani di vecchio in sfondo seppia con effetto lomo, prese con Instagram. Scagli la prima pietra chi ha un’amica (o un amico gay) che si è fatto regalare la Eos 500D alla laurea e fotografa portici vuoti e tazze di caffè sporche con titoli presi da canzoni dei A Silver Mt. Zion. Comprendiamo il vostro dolore. Ed è per questo che l’antidoto vero, in assenza di leggi che prevedano solo una piccola ammenda in caso di omicidio di hipster (ma il ministro Paola Severino ci sta lavorando, me l’ha detto l’ultima volta che mi ha parlato attraverso i cadaveri di quella simpatica coppietta di Velletri), è bearsi dei lavori di veri professionisti. Su GiocaGiuè vogliamo ospitare il primo vero e proprio video game photographer, anche se lui preferisce definirsi “video game tourist”: Duncan Harris, giornalista che ha fatto dello screenshot in-game una raffinata (e quindi pallosa, a voler riprodurre i risultati) arte e che sforna capolavori che vi potete benissimo appendere in salotto e ammirare mentre recitate l’invocazione di Azathoth:

Da GTA IV, le meraviglie del mondo visto con gli occhi di un rumeno.

Duncan utilizza programmi, script proprietari e trucchetti che mi viene il mal di testa solo a pensarci, quindi NO, non potete provarci anche voi, ma potete contemplare con contrizione la sua galleria.

BROKEN PIXELS

Sean Patrick Riley, meglio noto come Seanbaby, è uno dei più grandi benefattori dell’umanità: ha inventato l’essere divertenti su internet. Artista poliedrico, è nato in una fattoria e dopo aver fatto carriera nel kickboxing come lottatore per i campionati MMA (Mixed Martial Arts) ha cominciato a collaborare con la rivista Electronic Gaming Monthly recensendo i peggiori videogiochi Nintendo mai usciti. La sua produzione, ora prevalentemente sul Cracked.com, comprende capolavori come i Man Comics (che vi consigliamo di leggere se volete farvi crescere la barba di 6 cm istantaneamente) , le recensioni dei libri di Gregory J.P. Godek, ma soprattutto Broken Pixels, una miniserie andata in onda come vodcast in cui Sean e due amici sfigati giocano ai peggiori videogiochi mai usciti.

Vi segnaliamo quindi la loro partita a Metal Wolf Chaos, il gioco giapponese più americano che esista (non dimenticate di guardare la parte 2!):

Per darvi un’idea del livello raggiunto da questo videogioco – stranamente mai distribuito negli USA – ecco un filmato senza commento dei Broken Pixels:

DOT

Se il 2D può essere utilizzato per rappresentare superfici (proiezioni) di oggetti 3D, ne consegue che il 3D è la proiezione di un oggetto 4D, e lo spigolo di un oggetto 5D. Vi assicuro che con il metaqualone diventa chiarissimo. Il fatto che viviamo in un mondo 3D rende impossibile rappresentare con completezza oggetti con più di 3 dimensioni. E se avessimo solo 2 dimensioni, come vedremmo il mondo 3D? E se invece ne avessimo UNA SOLA?!?!?!?!?1”1

Ce lo mostra Fabrizio Zagaglia, in arte z4go, un game designer indie dell’area emiliana che si è distinto sempre per idee pazzerielle uè uè in forum ormai defunti come quello del caro vecchio Click Italian Software.

In particolare il giuochino indie DOT merita una menzione speciale per il suo design – come direbbe Pikkio – PHUTURO SPACCACERVELLO THIZZ UOAHEOUH. Infatti impersonate un punto adimensionale che deve muoversi nel tempo e nello spazio attraverso wormholes che sono la rappresentazione di come un essere puntiforme vede il mondo tridimensionale. Vero? Il punto in questione non muove se stesso nello spazio, ma muove lo spazio attorno a se stesso, o insomma basta ho mal di testa, chiedete a lui.

Non so se vi interessa, ma DOT ha pure vinto un contest dell’Indie Vault.

QWOP

Cosa succede quando unisci la passione per i videogiuochi a una riflessione sulle cause psicologiche e sociali delle dipendenze? Una bella, sana, americana sparatoria con vittime a scuola, oppure il dottor Bennett Foddy, autore del già citato GIRP e di altri giochini flash che ti fanno passare la voglia di espletare le funzioni fisiologiche di base.

Uno di questi giochini da noi proposto è QWOP, gioco “MA CHE E’ ” dell’anno, in cui dobbiamo far correre un atleta muovendo i singoli muscoli con i tasti Q, W, O e P. Provate anche voi la stessa frustrazione che si prova a cercare di far giocare a basket un tetraplegico o cercare di far risolvere un sistema di equazioni di primo grado a uno studente di giurisprudenza. Il vostro omino ballerà la danza del lago dei cigni e finirà per frantumarsi le vertebre cervicali in un elegantissimo etereo casqué.

MAPSTALGIA

Mappe! Disegnarle è sempre stata la passione di ogni nerd che si rispetti, persino di quelli più insospettabili come Paolo Borsellino. Ma che livello di autismo si deve raggiungere per riuscire a disegnare a memoria mappe come quella riportata? I dottori dello studio psichiatrico che seguono Giocagiuè hanno deciso di non pronunciarsi.

Poi dice i giovani non sono preparati al mondo del lavoro.

GURU MEDITATION

Matti matti giapponesi! Che mi riempite lo schermo di proiettili e di simboli shintoisti in modo da far peggiorare il mio già lancinante mal di testa. Touhou è uno di quei giochi fatti da e per asiatici, in cui contano riflessi pronti, attenzione totale e un’enorme parete di granito tra sé e la realtà circostante. Per questo Touhou va benissimo con Melt di Flying Lotus: mettete in loop e raggiungete la coscienza superiore del raggio giapponese.

BONUS STAGE!

Per non dimenticare MAI, ecco a voi i primi 20 video caricati su youtube. Si sarebbe dovuto capire tutto già da allora. E invece.

Alla prossima domenica con i Link della Domenica!


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