Gioca Giuè

Il blog di videogiuochi che non stavate aspettando altro

I nostri amici di Cut Press ci hanno dato la possibilità di porre alcune domande al compositore e musicista Woody Jackson, che ha recentemente pubblicato per l’etichetta italiana Interbang Records la colonna sonora del film Dos Manos e che, tra noi nerd, è celebre per aver composto, tra le altre, l’eccellente colonna sonora dell’eccellente Red Dead Redemption, di cui aveva parlato anni fa il buon Kid Icarus.

Chi ha avuto il piacere di giocare a RDR, magari non ha fatto molto caso alla colonna sonora. Dico, a parte l’onnipresente-su-YouTube-traccia-dei-titoli-di-coda, che però non è di Woody Jackson.
Io sì, e non posso dire altro se non che è splendida e sottolinea in modo pazzesco tutto lo spleen dei rotolacampi che rotolano nei campi del vecchio west. Che stai lì appollaiato sul ciglio di un burrone a osservare il treno che passa sotto e occasionalmente a sparare a qualche aquila o a fare a pizze con un puma. E c’è questa musica sotto con armonica e fiddle e altri strumenti sconosciuti, e ti viene quel magone tutto particolare di chi sta cavalcando solitario nella sconfinata prateria.

Pubblico qui di seguito l’intervista completa e tradotta e nel frattempo vado a scuoiare a mani nude un paio di grizzly del West Elizabeth.

Gioca Giuè: Cosa ci puoi dire del progetto Dos Manos?

Woody Jackson: È stata una strada molto lunga. Il regista Sloan Royal aveva girato il film parecchio tempo fa ma sono successe parecchie cose misteriose sul set e lo stanno girando di nuovo in questi giorni. Ho perciò deciso di completare la colonna sonora e pubblicarla prima del film.

GG: Com’è stato lavorare con musicisti di grande esperienza come John Convertino o i Sacri Cuori?

WJ: Un piacere.

GG: Hanno avuto qualche influenza sulla colonna sonora?

WJ: No, ho scritto e arrangiato la musica prima che entrassero in gioco.

GG: Come sei entrato in contatto con l’etichetta italiana Interbang Records?

WJ: È stato tutto organizzato da Antonio Gramentieri e Jack Waterson.

GG: Com’è stato lavorare con Soderbergh? Per noi è un regista incredibile!

WJ: Le colonne sonore dei suoi film su cui ho lavorato erano sotto la direzione del compositore David Holmes. Quello che posso dire è che Soderbergh lascia che i compositori facciano il loro lavoro e tutti sono contenti.

GG: Beck, Badly Drawn Boy, David Holmes, Daniel Johnston, Jon Hopkins, Money Mark, Friends of Dean Martinez, Green on Red. Sei stato coinvolto nell’incisione dei dischi di tutti questi grandi nomi. Puoi dirci i tuoi ricordi migliori di ognuna di queste esperienze?

WJ: Sono state tutte eccezionali, ma in particolare devo dire che lavorare e andare in tour con Vincent Gallo per quasi tutti gli ultimi 8 anni ha aperto i miei occhi e la mia mente a colori e concetti che non sarei mai riuscito a trovare da solo. La sua guida e la sua purezza mi hanno donato la fiducia necessaria a rimanere vero e fedele a me stesso.

GG: Red Dead Redemption narra di John Marston, uno fra i migliori protagonisti di sempre, e mostra l’intera gamma delle sue emozioni e reazioni. Avevi lui in mente quando hai scritto la colonna sonora del gioco o hai semplicemente tentato di rievocare la solitudine della vita di frontiera?

WJ: Entrambe le cose. Ho letto la sceneggiatura del gioco e ho lavorato guardandone i video, ma il tema principale l’ho composto una volta che sono andato al Ventura Music Store, un negozio di strumenti vintage e usati. La prima chitarra che ho provato si chiamava Avanti e il suo suono si può ascoltare per quasi tutto il gioco.

GG: Red Dead Redemption è sempre o molto ritmato o molto contemplativo e spesso la sua musica è percepita solo come un elemento di sfondo. Eri (o sei) consapevole dell’importanza della creazione della suspense perfino nelle fasi di caricamento?

WJ: Certamente. Il tono è sempre determinato dalla musica.

GG: Ti è stato naturale pensare al West in questo modo? Sei nato e cresciuto in uno stato del sudovest?

WJ: Sono nato nel nordest ma sono cresciuto in Virginia, in mezzo al niente eccetto fattorie e spazi sconfinati, vivendo una vita semplice che mi ha particolarmente formato per quel tipo di pensiero.

GG: Quanto sei stato ispirato dalle colonne sonore dei western?

WJ: Sono stato e sono tuttora ispirato dai western.

GG: C’è qualche colonna sonora che ci consiglieresti (magari qualcuno meno noto di Ennio Morricone!)?

WJ: A parte Il Maestro direi Masaru Sato. È il mio compositore preferito di sempre. Ascolto la sua musica ogni giorno e mi sarebbe piaciuto avere la possibilità di studiare con lui.

GG: Uno degli strumenti predominanti della colonna sonora di Red Dead Redemption è l’armonica. Com’è stato lavorare con una leggenda come Tommy Morgan?

WJ: Ho incontrato Tommy durante Ocean’s 13 e sono stato onorato di averlo con me per il gioco. Comunque molte parti di armonica sono suonate da me.

GG: Ti è piaciuto ricercare e suonare strumenti dei tempi della frontiera?

WJ: I vecchi strumenti hanno sempre fatto parte della mia vita. Il banjo senza tasti, la dulciola, l’organo Deagan, il chamberlin e altri strumenti primitivi hanno un suono che riesce ad evocare quel periodo storico rimanendo però attuali.

GG: Quanto è diverso comporre per un videogioco, qualcosa che debba essere scalabile, modulare, dinamico e interattivo?

WJ: È un po’ differente. Ogni sezione del gioco è come un breve film interattivo.

GG: È divertente lavorare per la Rockstar? Stai lavorando con loro su altri progetti? Mi piacerebbe davvero giocare a un altro Red Dead Redemption, perciò ti prego dicci di sì!

WJ: Lavorare per la Rockstar è un sogno che si realizza!


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