Gioca Giuè

Il blog di videogiuochi che non stavate aspettando altro

Abbiamo (io) chiesto a TehGems (amico mio un po’ così) di scrivere una recensione su Resident Evil 6 perché lui – che lavora per i massoni del mattone (pun storico-culturale!) – l’ha comprato al posto di, AL POSTO DI, DEUS EX HUMAN REVOLUTION (o anche di Disohnored o anche di X-Com, ndPikkio) e quindi francamente non sapevo nemmeno come reagire a questa cosa. Dopo la mia recensione equilibrata e sobria di RE5 ecco a voi RE6 che conferma la tesi del Dr. Zamjatin (io).

Su suggerimento di un amico mio scienziato che ha pure lavorato a Strasburgo (paese in cui pare che gli scienziati facciano effettivamente gli scienziati, e non i friggitori di patatine nei fastfood come sogliono a sud dell’Alpe) mi accingo a scrivere una recensione del suddetto gioco che assai mi ha divertito nonostante le contrastanti opinioni sul quale, e che conferma pure un’interessante teoria formulata dall’amico mio sempre scienziato nella sua recensione del precendente gioco.

Stranamente, anche Resident Evil 6 è un gioco dove spari ai zombi.

MA, colpo di scena, in questo episodio i cattivi non sono più i negri (né tanto meno gli spagnoli, sudici ricchioni impasticcati e fannulloni) bensì gli EST EUROPEI! Io già lo sapevo che il mio amico scienziato dovrebbe fare il premier, che se non fosse per una tara sua che gli fa avere la barba appiccicata alla faccia lo prenderebbero a lavorare persino a quella fabbrica là che fa le pastiglie all’arancia che fanno passare il raffreddore e invece così è costretto a fare il dissidente sociale e a buttare le molotov dentro agli uffici postali.

Comunque si, finalmente usciamo allo scoperto, i nemici principali sono proprio gli est europei, sotto forma di zombi elaborati da una malvagia multinazionale evoluzione dell’altrettanto malvagia multinazionale dei giochi vecchi che tanto sono cari a fans, e in quanto tali pure portano nomi est europei che al solo udirli ricordano cose di mine antiuomo e Slobodan Milosevic che balla il can can con Bill Clinton.

Nomi tipo Ubistvo, che significa omicidio, o Ustanak, che significa rivoluzione, sono ciò che incontrerete durante la lunga campagna (circa 30 ore) che rappresenta il contenuto principale di questo gioco, che capolavoro non è, ma pure non è male considerando i decaduti standard dell’industria videoludica moderna.

BRAAAAAAAAINS!

A tal proposito, mi sento di dover aprire una parentesi per parlare più in generale della Capcom, casa produttiva che personalmente adoro per aver regalato al pubblico ignorante e ingrato alcune delle serie che più hanno influenzato il panorama videoludico nella storia. Roba come Mega Man, Street Fighter, Devil May Cry, Bionic Commando e ovviamente Resident Evil, no cose da froci tipo Final Fantasy o quel gioco là con l’idraulico terrone. E poi mette i contenuti addizionali a pagamento già sul disco che devi pagare per sbloccarli anche se in realtà non sono un cazzo aggiuntivi ma stanno già lì, cioè capito è tipo Satana e perciò la stimo.

Ora, la critica che viene costantemente mossa a Capcom da parte dei vari fanboy del cazzo ultra quarantenni vergini è: “NOOOOOOOOOOO COME VI PERMETTETE DI METTERE COSE NUOVE NEI VOSTRI GIOCHI, CI PIACEVANO DI PIU’ QUELLE VECCHIE!!!1111!1”.

A voi dico, bravi coglioni. Siete la ragione principale per cui l’industria attuale è costellata da sequel merdosi di giochi merdosi sempre uguali con zero innovazione, e di giochi insipidi che sembrano cloni di altri giochi che già erano insipidi che escono pieni di bug che negli anni 90 manco un’alpha version li avrebbero considerati, perché tanto ora c’è l’internet che permette di salvarsi in corner con gli aggiornamenti, per cui uno si sente autorizzato a far uscire una merda come Diablo III, e poi spesso e volentieri con gli aggiornamenti diventa ancora di più una merda invece che migliorare (come Diablo III).

La Capcom è praticamente l’unica compagnia ad oggi con i coglioni di rivoluzionare formule consolidate e apprezzate, spesso migliorando (a volte incasinando, ok), e il ringraziamento in genere è che prima ancora che esca il gioco rivoluzionato già la gente strilla e si riversa in piazza dandosi fuoco davanti alle ambasciate giapponesi.

Quando sono usciti i primi trailer del nuovo Devil May Cry, reboot di una serie di successo e grande scommessa, e si è visto che il protagonista ora ha i capelli neri invece che bianchi ed è un po’ meno scascione di prima, ci sono state scene di isteria generale, suicidi di massa, minacce, SARS, guerriglia e ad alcune adolescenti si è pure interrotto il ciclo. Ma io dico aspettate un po’, magari è una ficata e voi avete fatto spendere milioni di euro ai vostri genitori per pagarvi lo psicologo.

Pensate a Resident Evil 4, a mio insindacabile ed esatto parere il vero capolavoro della serie. Quando è uscito la gente strillava nooooooooooooooooooo io voglio ancora muovermi come un carrarmato (capito come, nei vecchi episodi che ti giravi con una levetta e con l’altra ti muovevi per cui a volte se schiacciavi in giù ti muovevi in su e viceversa rendendo tutto macchinoso e complicato, è difficile da spiegare se non ci hai giocato ma vi assicuro che era una merda) mentre in RE4 ci troviamo di fronte a un ottimo sistema da sparatutto over the shoulder finalmente al passo coi tempi (in parte) e dopo il clamore iniziale è diventato uno dei capolavori assoluti della storia dei videogiochi.

Ora la gente si lamenta perché finalmente, all’alba del 2012, si può SPARARE MENTRE SI CAMMINA. Dai cazzo. Schioppate.

You got troll’d!

Che però lungi da me dire che Resident Evil 6 sia un capolavoro. E’ un bel gioco, ma ha anche molti difetti di cui ora vi vado a narrare e sono questioni incise nella pietra che nemmeno un profeta mi farebbe cambiare idea che no sono volute e che vanno bene così.

1) La trama:

Non ha nessun senso.

Un pazzo massone complottista americano decide che piuttosto che rivelare un segreto che comunque ormai il popolo lo sapevano tutti che era stato scritto su tutte le riviste complottiste che parlano dell’Area 51 e di 9/11 è meglio ammazzare il presidente e causare dei finti attacchi terroristici in cui sterminano milioni di americani e di cinesi (OVER 9000) utilizzando mostri creati sperimentando sui bambini kosovari, cosa che nel mio paese è reato pure se sei americano (e rischi fino a 30 anni di carcere – 2 se fai il rito abbreviato – ti tolgono 2 punti dalla patente con l’indulto, ma se fai ricorso di solito vinci). Dai che cazzata.

Che poi se ci giocate ditemi se questo gioco non da la sensazione di essere stato messo insieme a cazzo. Ci sono quattro campagne che si intersecano a buffo, che bastava farne una in cui alternavi i personaggi ed era uguale invece che fare sta roba qua che sembra come quando fai i puzzle da piccolo che cerchi di incastrare i pezzi che non c’entrano nulla fra di loro.

2) I personaggi:

Leon Scott Kennedy: l’agente segreto belloccio con una sfiga atomica (il suo primo giorno in polizia gli hanno trasformato in zombi tutta la città pensa te) che però nonostante sia belloccio non scopa mai perché è troppo stupido e nemmeno quando una praticamente gliela mette in mano riesce a farsela perché no lui è innamorato di quella che è troppo figa e non gliela darà mai perché tanto scappa col rampino di Batman.

Sfigato.

Helena Harper: l’altra agente segreta che vorrebbe farsi Leon ma è veramente troppo inutile e non comparirà mai più in nessun gioco della serie.

Inutile.

Chris Redfield: storico protagonista della serie, si è mangiato tantissimi frullati di albume con gli steroidi dal primo gioco, prendendo qualcosa come 40 kg di muscoli (e di barba incolta), ma ciò non gli impedisce comunque di PROVOCARSI AMNESIA bevendo due shottini di Sambuca in un bar a Tirana. Roba da pazzi, solo i giapponesi.

Finto.

Piers Nivans: all’inizio lo vedi e dici che palle questo è il classico soldatino americano infoiato per le cose di guerra che appena lo chiami jarhead si agita e se la prende con te anche se te sei il discendente di un mutante figlio di puttana che lo polverizzeresti con una scoreggia. In effetti Piers è proprio questo, però quando alla fine gli tagliano un braccio e si inietta il virus trasformandosi in una specie di Nightmare di Soul Calibur che spara fulmini dal culo e poi si sacrifica per salvare il suo comandante ho pianto.

Cliscé.

Sherry Birkin: la bambina di Resident Evil 2 ora è grandina e fa anche lei l’agente segreto, però pur essendo un agente segreto che lavora per l’agenzia più segreta dell’America è troppo stupida per capire che il suo capo è un pazzo massone traditore complottista che stermina tutti senza problemi e alla fine si trasforma in una specie di cane gigante o un T-Rex (a scelta) zombi e con la voce del robot di Star Wars quello con quattro braccia che già di per se suscita sfiducia e antipatia. Però grazie al virus iniettatole dal padre quando era piccola ora si rigenera tipo Wolverine pure se le conficcano una portiera nella schiena.

Idiota.

Jake Muller: ecco Jake a me è piaciuto e spero che diventi il nuovo protagonista della serie (anche se dubito perché poi i fanboys si agitano). Egli è un cazzutissimo mercenario slavo che picchia tutti a sangue anche se sono molto più grossi di lui, fa cose fighe con la moto e alla fine (probabilmente) si fa pure la biondina e quando si abbracciano sul carretto ferroviario coi razzi mi sono commosso. Poi è il figlio di quel noto cattivo ariano mutante di nome Albert Wesker che si prendeva le pasticche prima del concepimento e per questo motivo ha gli anticorpi per tutte le peggio malattie del mondo compresa la suina e mena tutti come un pazzo senza fare nemmeno troppa fatica e trova pure il tempo per fare due battute da duro.[/SPOILERS] (Non mi ricordo se avevo aperto la parentesi prima ma non ho voglia di rileggere quindi cazzi vostri.)

Fico.

Spaco botilia ecc ecc.

Ada Wong: parla come una pornostar ed è inutile, però la sua campagna è un’eccellente opera di trolling nei confronti dei fanboys e quindi automaticamente la stimo, infatti i primi due capitoli ricordano molto Resident Evil 4 come stile, mentre i successivi tre sono una merda haha grande Capcom, carota e bastone così imparano. Che poi ritornando al discorso trama di merda, Finto pensa che lei gli abbia sterminato tutti gli amici (poi non è vero ma lui ancora non lo sa) e passa tutto il gioco che vuole vendicarsi con le crisi di rabbia che da i pugni nei muri e si scaccola e poi quando alla fine la cattura arriva Sfigato e gli fa no devi lasciarla andare fidati che è così e lui gli fa ok e la lascia andare. Dai è come se Angelo Izzo una mattina si sveglia e ti fa sono guarito e tu lo lasci andare e lui in una settimana fa fuori fidanzata e di lei figlia (ok l’esempio non è dei migliori dato che se non sbaglio è andata proprio così comunque avete capito).

Ma in ogni caso non si scopa Sfigato (giustamente) e ha un gran culo quando cammina gattoni.

Pornostar.

3) I cattivi:

Niente in questo gioco rimane morto.

Cioè, ad uno gli tritano il ventre usando una trivella per scavare i tunnel nelle montagne, a un altro lo mettono sotto con un maglev cinese a 700 km/h, a un altro ancora gli rovesciano in testa svariate tonnellate di laterizi in amianto, ma nonostante ciò non muoiono mai. Dai che palle va bene una o due volte ma dopo un po’ rompe. Cazzo manco in Dragon Ball.

Poi dai questa serie è tutta basata sui virus che causano mutazioni genetiche, ma il mio amico scienziato mi ha detto che non può esistere una mutazione che ti causa che ti cresce una sega a motore su un braccio e che tutti quelli che credono nell’evoluzione e nelle mutazioni bruceranno all’inferno insieme a Farinata degli Uberti dentro a bare fiammeggianti e saranno dileggiati da un poeta ricchione fiorentino.

Ah ecco e poi non puoi farmi un cattivo enorme immortale ultra sanguinario, e mettergli un ciuffo come questo, mi fa ridere è veramente troppo brutto.

Alvin Superstar


4) Gameplay:

Purtroppo il gameplay, oltre che essere stato aggiornato a più moderni standard, è stato anche enormemente semplificato per venire incontro a voi bimbiminchia casual player che se morite e dovete ricaricare il salvataggio fate le class action per farvi risarcire i soldi del dottore che vi ha curato l’ulcera (in realtà causata dall’eccessivo numero di cheeseburger cotti con la trielina che ingurgitate tutto il giorno mentre vi fate venire le piaghe da decubito seduti sulla vostra poltrona dell’Ikea), e qualsiasi hardcore gamer anni 80/90 pure se ora ha l’arteriosclerosi dovuta al crack e alla grafica 8bit vi sconfiggerebbe di schiaffi a Street Fighter giocando con le dita dei piedi. E in qualche recensione qualcuno ha avuto pure il coraggio di dire che i quick time events escono troppo a sorpresa e causano morti a gratis. Ma beviti più caffè stupido ciccione.

Ah e altra cosa, Capcom: questa storia della coop (no il supermarket, il giocare con appresso un partner controllato dall’AI) ha rotto il cazzo. Toglila, non piace a nessuno, è più divertente girare da soli e fa più cacare sotto.

E a me l’inventario in cui dovevi incastrare le cose tipo tetris piaceva, sarà che sono ossessivo compulsivo dell’ordine, quindi de gustibus, però rimettetemelo che se no il prossimo episodio ve lo stronco.

In conclusione: non siamo di fronte ad un capolavoro, ma di sicuro è un bel gioco, e chi si lamenta dovrebbe andare a giocare a Call of Duty 16 e a gridare allo schermo come un ritardato, oppure a Wii Fit insieme alle donne incinte. Voto: 7/10.

TehGems


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