Gioca Giuè

Il blog di videogiuochi che non stavate aspettando altro

Ieri stavo iniettando l’algoritmo della telomerasi ai piccioni quando all’improvviso suonano alla porta.

Erano non uno, non due, ma TRE fattorini che avevano un grosso pacco – nel senso, oggetto imballato spedito per posta – a testa. In un pacco c’erano gli straordinari di Libeccio, nell’altro il premio Nobel (grazie Re di Svezia! vi voglio 1 casino di bene), e nel terzo c’era THE LAST OF US. Da recensire in anticipo! FIGATA!

Da allora, Nobel a parte che comunque mi era dovuto, e gli straordinari di aprile – quelli di Libeccio – la mia vita è cambiata. Ma in meglio!

Non appena ho preso in mano THE LAST OF US, infatti, mi sono sentito subito bene. No, non bene: benissimo! Mi è passata la malinconia che mi viene ogni volta che vinco il Nobel – si sta soli sulla vetta – e mi ha pure richiamato la mia ex quella con le tette enormi che voleva vedere il mio pacco. Quello col Nobel, ovviamente!

Galvanizzato quindi dall’aria frizzantina di felicità, mi appropinquavo ad aprire THE LAST OF US. Ma ecco suonare il telefono! Rispondo subito: è Thomas Bangalter, che mi fa i complimenti – per il Nobel – e mi dice: vogliamo che tu ci incida un pezzo per il prossimo album dei Daft Punk. Ma Tomà, gli rispondo, io non so incidere manco le patate per fare i timbri! Cazzotene mon amì! Ormai non serve più saper fare un cazzo! mi risponde lui, rincuorandomi dopo una vita di ansia. Ridiamo e firmiamo un contratto. Alla grande!

A questo punto, aperto THE LAST OF US, arriva mio padre a bordo di una Bentley. Figlio, non sai fare un cazzo ma sei tanto bravo guaglione! Eccoti l’automobile! E complimenti per il Nobel. Grazie papà!

Non potete capire la sorpresa nel vedere che THE LAST OF US non ha bisogno della PS3 per giocarci. C’è scritto pure sulla scatola: non ha bisogno della PS3 per giocarci! Che storia! (questo non è scritto sulla scatola).

Allora lascio il disco di THE LAST OF US sospeso a mezz’aria e COMINCIO A GIOCARE! Non potete immaginare l’esperienza ultrasensoriale! SBORRO! E non serve neanche la PS3 per giocarci! FIGATISSIMA!

Nel frattempo mi telefona il Re di Svezia e mi dice che da quando ho aperto THE LAST OF US sono guariti tutti i malati di cancro intorno a me in un raggio di 100 km. E mi dà un altro Nobel! Grazie papà!

Mi rimetto a giocare a THE LAST OF US. SBORRO DURO! E’ un gioco semplicemente perfetto. Storia perfetta. Dialoghi perfetti. Antialiasing perfetto. Grafica perfetta. Colonna sonora perfetta. Meriterebbe il Nobel!

Spero vi siate fatti un’idea di quant’è bello THE LAST OF US.

THE LAST OF US: TANTA ROBA!


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