Gioca Giuè

Il blog di videogiuochi che non stavate aspettando altro

Ok. Oggi è il quarto compleanno di Gioca Giuè.
Quello ufficiale per davvero, quattro anni precisi da quando Pikkio ha pubblicato il primo post.
Per il compleanno in data errata del 2011 scrissi un articolo riguardo le cose burlesque che accadono nei videogiochi e che odiamo e smadonniamo ogni volta però alla fine anch’esse contribuiscono a farci amare il tutto. Oggi mi sembra il caso di dargli un seguito.

Ah, forse vi sarete accorti che per l’ennesima volta è cambiata la grafica. Beh sì, bravi, ottimo colpo d’occhio.

Un roguelike senza like.
Un roguelike senza like.

I roguelike

Per chi non avesse mai giocato a Dungeons of Dredmor, il genere roguelike sintetizza in una parola composta unica due parole composte separate: permadeath e dungeoncrawler. Per chi continuasse a non capire di cosa sto parlando:

  • Permadeath: quando muori, muori. Ricominci da capo e butti tutta la roba e i soldi accumulati. E ti si cancella pure il save, tiè.
  • Dungeon Crawler: entri in un dungeon composto da un miliardo di piani generati a random tutti uguali tra loro e te devi scendere giù giù giù fino a trovare il boss finale o quel che è.
  • Roguelike: entri in un dungeon, accumuli roba e soldi, scendi un sacco di piani e poi muori e ricominci tutto da zero.

Capite bene quindi che proprio come cosa in sé il genere roguelike fa schifo al cazzo, no?
Sì.

Tanto tempo fa c’era sto gioco che si chiamava Rogue che era una mezza merda ma ci si giocava perché quello passava il convento, poi sono passati tipo trent’anni e improvvisamente gli sviluppatori indie di ogni razza e estrazione sociale si sono resi conto che era mezzo facile creare un roguelike, che tanto fai quattro grafiche e due script e poi il resto se lo genera tutto il gioco per i cazzi suoi, e così improvvisamente BAM! un mondo pieno di roguelike.
Tanto che da una certa in poi la gente ha iniziato ad abusare di questo termine e qualsiasi cosa che se muori ricominci da zero era un roguelike, tipo anche Papers, Please! per dire, che però se proprio vogliamo al massimo è un rougelike [instant rimshot]. L’unico gioco non roguelike che però riesco a tollerare che la gente lo chiami tale è FTL: Faster Than Light, perché anche se non crawli dungeon alla fine crawli lo spazio quindi va bene.

Quello che non riesco a spiegarmi è tutto il successo che questo genere sta riscuotendo. Perché? Dai, seriamente, perché? È un genere particolarmente noioso e frustrante, con il gioco che tenta in tutti i modi di buttartelo al culo con robe al limite del cheat e la scusa che eeeh, ma la morte è una cosa formativa, più muori più impari trololo. Mah. Da parte mia so solo che è un genere borderline con la droga e Dungeons of Dredmor è uno dei miei giochi più giocati su Steam e Gauntlet II per NES uno dei più giocati nella vita mia tutta proprio, ma in gran parte è perché mi fa troppo ridere lo sgracchio del parlato dei personaggi.

I metroidvania

Un altro genere che improvvisamente tutti i giochi sono metroidvania è il genere metroidvania. Curiosità: il genere metroidvania deriva dai capostipiti del genere metroidvania, cioè Metroid e Castlevania.
Per chi non avesse mai toccato un pad, i metroidvania consistono nell’andare in un posto con mappa nascosta e armi scrause e esplorare il posto e recuperare armi più tamarre (si parte in genere dal frustino BDSM fino ad arrivare, nei livelli più tosti, al motorino da lanciare allo stadio).

Come per il roguelike, anche per il metroidvania è avvenuta un’incredibile rinascita del genere dopo anni di vuoto assoluto. Gran successo ha riscosso il recente Guacamelee! che ricicla sia la modalità palletta (qui rappresentata da un polletto, forse per assonanza) sia le celebri statue chorizo.

Nell’ultimo paio d’anni, qualsiasi gioco includa una mappa da sbloccare e picchiarsi in 2D viene etichettato come metroidvania, facendo crescere a dismisura l’odio di chi sono decenni che apprezza il genere, fino ad arrivare al paradosso che ormai non è più permesso utilizzare il termine metroidvania, nemmeno per Metroid e Castlevania (quest’ultimo, va detto anche onestamente, secondo me non è mai stato un gran metroidvania, poi non so eh), che da ora in poi andranno chiamati castleroid. Mi raccomando ricordatevelo e non fatemi fare brutte figure sui forum.

I metroidvania con caratteristiche roguelike

C’è solo un gioco che presenta tutti gli stilemi sia dei metroidvania che dei roguelike, ed è Rogue Legacy. C’è “rogue” nel nome e gli sviluppatori stessi lo definiscono “rogue-lite”, quindi almeno per quanto riguarda il roguelike ci siamo: permadeath (anche se skill e altre cose vengono conservate dopo la morte) e dungeon procedurali. Ma c’è pure la mappa nascosta e il picchiarsi in 2D quindi, vista anche l’ambientazione, io direi di chiamare questo genere roguevania, ok?

Ah dimenticavo di dire che Rogue Legacy è anche un danmaku.
Ah dimenticavo di dire che Rogue Legacy è anche un danmaku.

I tower defense

In due parole: c’è una strada che va dal covo dei malandrini fino alla tua fortezza, intorno alla strada ci sono dei buchi in terra dove devi piazzare – appunto – torri che in modalità variegate picchieranno a rotella i malandrini che vengono dal relativo covo, difendendo – appunto – così la fortezza.

Lo ammetto: io prima di Plants vs. Zombies non sapevo niente di questo genere, poi però mi ci sono appassionato e boh, ci ho buttato una quantità industriale di ore appresso.

I tower defense, a parte PvZ che è proprio una roba per bambini, sono tutti difficilissimi e nella stragrande maggioranza dei casi fanno schifo al cazzo, quindi uno magari dice eh io sono fortissimo a PvZ sarò fortissimo anche agli altri. Beh no, col cazzo proprio.

Il successo globale di questo genere risale a un paio d’anni fa, quando di botto ne vennero pubblicati cinquemila tutti insieme, tanto che addirittura iniziarono a uscire pure varianti buffe, tipo il reverse tower defense (o tower offense) in cui invece di essere il tizio che piazza torri, sei il tizio che ci passa in mezzo, o anche il first person tower defense che però non ho idea di cosa sia, che la mia mente è troppo limitata per arrivare a concettualizzare una roba di tale portata.

Defense Grid comunque ve lo consiglio perché è un bel gioco tutto pieno di pew pew come mi piace a me.
Defense Grid comunque ve lo consiglio perché è un bel gioco tutto pieno di pew pew come mi piace a me.

La grafica 8-bit nel XXI secolo

Avete rotto il cazzo.

BASTA!  NON VI SOPPORTO PIU'! VAFFANCULO!
BASTA! NON VI SOPPORTO PIU’! VAFFANCULO!

I porting da mobile a 29,99€

Avete rotto il cazzo.

Il respawn infinito

Ecco questo ha davvero rotto il cazzo.
Io non so quando è iniziato sto trend, facciamo con Call of Duty 4: Modern Warfare, così, totalmente a casaccio, quindi vaffanculo COD4MW ti odio anche se amo il capitano Price e i suoi baffoni ma ora è irrilevante.

Se tanto tanto il respawn infinito è circa quasi relativamente ok in un FPS il cui punto è proprio sparacchiare quanti più arabi possibile un po’ per salvare il mondo dalla tragedia terrorismo e un po’ perché è soddisfacente, buttarlo in caciara nei giochi in terza persona in cui mirare è difficilissimo e i combattimenti a sparasse fanno tutti invariabilmente cacare significa, molto semplicemente, vaffanculo.

Specie perché poi cozza tantissimo con la trama e l’ambientazione del gioco. Sempre.
Nathan Drake che viene assalito da centocinquantamila mercenari e 300 yeti in una grotta sull’Himalaya.
Il bro-soldier di Spec Ops: The Line che abbatte un numero di marine di dieci volte superiore all’intera popolazione di Dubai.
La giovane Lara Croft che viene aggredita da una comunità montana di tizi buffi dai lineamenti occidentali (popolazione totale prima dell’arrivo di Lara: 4.987.526) che vive da sempre in un’isola giapponese di 10km2, il che la rende il luogo più densamente popolato del mondo.
Meh?

Che poi uno si distrae pure a sparacchiare in giro per ore co ste chiappe fisse al centro dello schermo.
Che poi uno si distrae pure a sparacchiare in giro per ore co ste chiappe fisse al centro dello schermo.

Le gloriose partite in multi della Redazione di Gioca Giuè

Hanno rotto il cazzo.
Vi prego, basta, non facciamone più.

Greenlight, i bundle e gli indie che non hanno la minima idea

Negli ultimi mesi ho notato un trend chiavica ad opera di alcuni sviluppatori indie che proprio, io, boh.
In pratica: mettono il loro gioco su Steam Greenlight e per pubblicizzarlo iniziano a piazzarlo in qualsiasi bundle possibile e immaginabile, con la postilla: “Otterrai una chiave Steam del gioco non appena verrà approvato su Greenlight”. Grazie all’onda promozionale del bundle, il gioco riceve massicce dosi di voti e viene approvato. E poi lo sviluppatore dice: “Ah vuoi una chiave Steam del gioco? Bravo, mò te lo compri su Steam, che sei un pulciaro di merda e io non ti do proprio un cazzo”.

Cari amici sviluppatori indie che non avete la minima idea, l’unico risultato possibile che farà seguito alla vostra tracotanza sarà una valanga di merda che vi verrà recapitata dritta dritta su 1) Twitter; 2) il forum di Steam; 3) NeoGAF; 4) Reddit; 5) le recensioni del vostro gioco su Steam.
Quindi voi magari pensate che così ci svoltate altri due spicci e diventate ricchi, ma nella realtà col cazzo che uno che il vostro gioco l’ha già comprato, se lo ricomprerà a prezzo pieno su Steam, stronzi.

Origin e uPlay

Avete rotto il cazzo.
Prendete spunto da Games for Windows Live e andatevene affanculo fuori dal mio PC.

Pikkiomania
Pikkiomania

Pikkiomania che ogni volta aspetta che lancio un gioco per scrivermi in chat

Hai rotto il cazzo.

http://www.youtube.com/watch?v=5M0D3wQ0qi4#t=119

You discover the taste of rottoilcazzo for the flavour of rottoilcazzo itself.


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