Gioca Giuè

Il blog di videogiuochi che non stavate aspettando altro

Io però leggevo Zzap! e ogni volta che usciva una medaglia d’oro doveva essere mia e cominciavo subito a rompere gli zebedei alla mamma convincendola ad andare in giro per i negozi emiliani (e lì, negli anni ’80 era davvero dura trovare i giuochi) a cercare le chicche.

Dicembre 1986, recensione incomprensibile  – davvero, ho provato recentemente a rileggerla e non si capisce una mazza, se non che è un bel giuoco – di tre pagine, commenti stratosferici dei giornalisti inglesi compreso Julian “ciuffo impossibile” Rignall (solo Limahl gli si avvicinava) che mi stava simpatico così a buffo ma soprattutto, terrore e raccapriccio, nessun voto finale!!

Ma come, Medaglia d’Oro e nessuna percentuale? E la giocabilità? La longevità? Al posto del voto c’era scritto “The Sentinel è senza dubbio un programma eccezionale. Merita un premio (ecco quindi la Medaglia d’Oro) ma sfida i giudizi della pagella di Zzap! perchè è un prodotto a sé stante. Per farvi un’idea leggete i quattro giudizi critici. La decisione se provare o no quest’esperienza è totalmente nelle vostre mani…“, una roba che neanche Videodrome. Come vi sareste comportati voi davanti ad una cosa totale del genere?

MammamammaandiamoaFerraracheèuscitoungiocopesissimotantoogginonhodastudiaresiicompitilihogiàfattinolamerenda lafacciodoponostaseranondevoandareakarate. Ricordo come fosse ieri quando entrai nel negozio di fiducia e…The Sentinel doveva, ovviamente, ancora uscire. Chissà che giuoco comprai per consolarmi, manco me lo ricordo, che sola incredibile. Ho dovuto aspettare dopo le feste di Natale, periodo in cui avrei potuto giuocare a busso (ma l’ho fatto di sicuro con altre robe) e ricordo ancora quando trovai The Sentinel, con quell’occhio che mi guardava, 29mila lire che ho prontamente fatto sborsare alla mia povera mamma – tra l’altro ci aggiunsi anche Trailblazer, altro gran bel giuoco – e appena arrivato a casa, pem!, accendo il C128 (si, sono stato uno dei fortunati possessori di uno dei computer più fallimentari della Commodore dopo il C16) e butto su la cassettina della Firebird. Paurissima. Non carica. Prendo il cacciavitino e taro l’azimut del mangianastri con le manine sudate e la puzza di ormone preadolescenziale e finalmente il mondo di Geoff Crammond, che a parte The Sentinel ha praticamente realizzato solo giochi di guida (ma cosa non era Stunt Car Racer, piuttosto? Ma questa è un’altra storia), mi si schiude davanti agli occhi in tutto il suo splendore. Desolazione, tu robottino che non ti puoi neanche muovere ma puoi spostarti da un ripiano all’altro creando copie di te stesso, assorbendo alberi e massi per recuperare energia (la genialata, o meglio una delle genialate, di The Sentinel è che in ogni mondo il quantitativo di energia rimane sempre lo stesso, e se sbilanci l’equilibrio assorbendo un alberello la sentinella se ne accorge) e cercando di assorbire la cattiva sentinella, posta sul gradino più alto di ogni mondo. Suoni ridotti a ticchettii e pernacchiette, uno stacchetto musicale darkissimo che sbucava solo quando si assorbiva la sentinella e si passava di livello: The Sentinel faceva paura, ma tanta, e panico a manetta quando la sentinella ti intercettava e cominciava ad assorbirti, oppure trasformava un alberello lì vicino in un temibile segugio pronto a farti spostare nell’iperspazio, e il terrore aumentava perchè lo scrolling del C64 era lento, e i comandi rispondevano sempre un po’ in ritardo ma questo non faceva che aumentarne il fascino in maniera esponenziale…dio mio, ancora mi vengono i brividi al pensiero della sentinella che mi veniva ad assorbire nel sonno, ai tempi dormivo con i piedi sempre coperti anche d’estate perchè lei ciucciava l’energia partendo dal basso, e roba che neanche l’orrore cosmico di lovecraftiana memoria gli si avvicinava.

E non c’era pericolo di finire il gioco in fretta, perchè i livelli erano ben 10000.


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