Non che voglia cimentarmi in una disanima delle fobie esistenti, anche se c’è da chiedersi perché esista un termine per identificare la paura del burro d’arachidi sulle labbra (arachibatirofobia) o la paura di Copons (caetofobia, paura degli esseri pelosi), mentre non sia riconosciuto universalmente un termine per identificare la paura del futuro.
Ma quello arriva (il futuro, no Copons peloso) e possiamo tanto star qui a discuterne, che tu parli di come vola il tempo quando ci si diverte, senza renderti conto che quello che ti diverte in verità non ti deve divertire più!
Giocatore: “Ma Power Stone è figo, mi bastano una manciata di pad e gli amici a casa. Sai che divertimento?”
Imprenditore: “No, ‘fancul(l)o, ora ti divertirai online e se in 4 si rideva pensa lo sganascio con 36 giocatori. Finisce che ci denunci perché ti facciamo secco come le faine di Roger Rabbit!”.
Ma i tempi sono cambiati, non basta più la moltiplicazione di bit o un bundle con Altered Beast per decidere di accannare un’intera generazione, la paura di fare la scelta sbagliata è grossa quanto il girovita di Gabe Newell, infame che non si vuole uniformare e mancherà appositamente il monthone di Novembre 2013, mandando in avanscoperta Sony e Microsoft per poi prendere la rincorsa e picchiarglielo nel culo.
Che fare, quindi? Vagare per mille siti diversi, ma in fondo tutti uguali, nella speranza di capire quale sarà la meglio console del futuro? Sfogliare un’infinità di news per capire quale acquisto ti farà sentire meno stronzo per aver speso 500€ per giocare a FIFA 14, dove la differenza è solo che puoi contare i peli nelle orecchie dei giocatori (che pure scopri di essere caetofobico e sei fottuto 2 volte).
Oppure fermarti qui, fra amici, e scoprire insieme a noi i motivi per rimanere ancorato a questa generazione e tirare un sospiro di sollievo?
Se hai scelto la seconda puoi continuare a leggere; troverai un articolo che, tolto il preambolo, poteva pur essere intitolato “TOT COSE BUONE VISTE IN QUESTA GEN” . Se il paragrafo dovesse prevedere un voto, questo sarà assegnato seguendo una scala da 1 a 5 Rickards.
TOT COSE BUONE VISTE IN QUESTA GEN
(IN ORDINE CASUALE)
Rickards Intensity Scale
Nani Ninja Volanti
Avete letto bene, tre termini non separati da virgole; per non rendere troppo lungo il titolo ho omesso il particolare “armati di Katana”. Ricapitolando: sono nani, sono ninja, volano e ti spaccano il culo a fendenti di Katana.
Puoi aver giocato tutto nella vita, da Pong su Tele-Partner al gioco di cani che esce fra poco (Call of Duty, mi pare), ma questa scena rimane per me inarrivabile. A farmi vivere questa esperienza memorabile Shadowrun, MMOFPS (medium multiplayer blabla, che di “massive” non aveva granché) di stampo fantasy. Ha senso giocarlo ora? L’ho ripreso qualche settimana fa e di gente se ne trova, complice anche il cross platform Xbox-Windows.
Giochi RingoBoys
La pubblicità Ringo proponeva un bambino bianco e grasso (fondamentalmente Io) che si scofanava un’intera confezione di biscotti mentre quello nero guardava sognante. Negli intenti voleva introdurre il concetto di interrazzialità, ne usciva più uno specchio dei tempi moderni. I giochi RingoBoys sono proprio questo, vg in bianco e nero simbolo dell’attuale era dominata da hipster e minimalisti. Abbastanza per schifarli, se non fosse che sono fighi in culo. Ma quali giocare?
Echochrome: c’hai presente quando qualcuno ti fa vedere un’immagine in stile effetto ottico e ti dice che se ti metti gli stuzzichini negli occhi, tiri la pelle di lato, li idrati per mezz’ora con lo sputo di Lama e poi ci guardi puoi vedere per mezzo secondo la Madonna? Ecco, quei simpaticoni dello JAPAn Studio Sony ci hanno fatto un gioco in bianco e nero di ruotare i livelli, protagonista un pupazzo dei crash test che ha decisamente avuto più sfortuna dei suoi simili. E’ figo perchè giocarci ti fa sentire intelligente e alla moda, voglio vedere se puoi ottenere gli stessi risultati con un Dead Rising 3 qualsiasi.
Limbo: questo gioco è come un film di Tim Burton prima che incrociasse il pene con Johnny Depp, tipo poetico e fantasioso senza però il problema di quel fastidioso effetto appiccicaticcio dato dalle fighette bagnate. Limbo è un gioco di morire in tanti modi diversi ma in bianco e nero, che sfina e quindi non ci fai tanto caso. E’ figo perché lo giochi tutto senza troppi fronzoli audio, quindi non salta fuori ogni 2×3 Benigni che ti spacca la minchia con Dante.
MadWorld: (recensione pregiudiziale) Per iniziare, una premessa; Wii è una merda. Stabilito l’assioma possiamo iniziare a parlare di uno dei pochi elementi di interesse che può vantare questa console; certo, ve ne scriverei con maggior coinvolgimento se non avessi venduto quella console di merda prima dell’uscita del gioco, così vi posso solo dire che se ne parla un gran bene ed è, in fondo, l’unico gioco di graphic novel presente sul mercato. E’ figo perchè è uscito in esclusiva su una console da bimbiminkia e quindi godo nel pensare ai traumi che può aver causato a tutti quelli che sono caduti in un incauto acquisto.
Le Poppe!
Xbox 360 Tech Spec:
CPU | 3.2 GHz PowerPC Tri-Core Xenon |
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Storage capacity | |
Memory | 512 MB of GDDR3 RAM clocked at 700 MHz |
Graphics | 500 MHz ATI Xenos |
Playstation 3 Tech Spec:
CPU | 3.2 GHz Cell Broadband Engine with 1PPE & 6 SPEs |
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Storage capacity | 2.5-inch SATA hard drive (20 GB, 40 GB, 60 GB, 80 GB, 120 GB, 160 GB, 250 GB, 320 GB or 500 GB included) (upgradeable) |
Memory | 256 MB system and 256 MB video |
Graphics | 550 MHz NVIDIA/SCEI RSX ‘Reality Synthesizer’ |
Tutta questa potenza di calcolo sfruttata nel miglior modo possibile; rendere più credibili, appaganti, realistiche e fisicamente attraenti le poppe, ficcate a forza in un numero sempre maggiore di videogiochi. Ci sono voluti anni di prove e sperimentazioni ma l’attuale generazione vanta ora una ludoteca mammaria di tutto rispetto, vale quindi la pena ripercorrere la storia di alcuni fra i migliori esponenti del genere, in attesa che la next-gen porti tutto al livello successivo, il lactating!
Heavy Rain: l’unico gioco che avrebbe potuto dare senso al Move durante la sua commercializzazione, peccato venne pubblicato quasi un anno prima. Il gioco è un grande tutorial bagnato che accompagna il giocatore fino alla scena cruciale; apri porte, accendi luci, tiri l’acqua, tutto immediato e di facile apprendimento. Interagisci, godi della grafica, interagisci ancora ma un po’ di più, rigodi della grafica (vene ed effetto bagnato, mica cazzi. Ma magari anche quelli). Poi arrivi al clou; sei diventato cintura nera di interazione e ti trovi nei panni della protagonista nuda (visto che in casa non potevano far piovere la ficcano sotto la doccia). Sei tutto un “evvai che smanetto le ore con le tette”, ma questi te le fan solo vedere, appendici inanimate di un corpo sconsolato. Gioco che verrà ricordato negli annali come il “più spoilerato di sempre”, con i suoi 22 finali ma un solo ed unico assassino (il publisher) ed una sola vittima (la giocabilità).
The Saboteur: parlando fuori dai denti, GTA 5 non è il nostro gioco; ci piacciono i friroming, la violenza e le donne nude e GTA offre tutto in abbondanza. Ma per avere questo il prezzo da pagare è alto e il conto è servito da un nero redneck e mafioso che vive una vita gangsta fatta di “maddafacca”. A noi, europei un po’ sopra la media, ci piace la qualità e che i giochi insegnino qualcosa. The Saboteur è il GTA d’Europa ed è pure un gioco di sparare ai crucchi, senza lo squallore degli strip club ma con la poesia dei teatri burlesque. Fait Amusant: il gioco rientra a pieno titolo anche nella categoria RingoBoys, visto che parte in bianco e nero e ottiene il colore man mano che si investono i tedeschi, ma poppa >>>> stile grafico.
Zooerastia
Non che si sia arrivati allo stupro virtuale di animali (non ancora), ma l’attuale generazione offre le più disparate possibilità a chi è cresciuto a pane e Cannibal Holocaust e si addormenta con la bambolina voodoo di Licia Colò fra le braccia. Eccovi quindi una lista di “simulazioni di allevatore biricchino che poi arriva Striscia la Notizia e ti tira le orecchie”:
Viva Piñata: non fatevi ingannare dall’aspetto paciocco, questo videogioco è quanto di più perverso si possa trovare sulle attuali console. Voyeurismo, sesso interspecie, transgenia, omicidio, mobbing, sfruttamento della mano d’opera, riti sacrificali, cannibalismo. Il tutto proposto con un contorno di ottima realizzazione tecnica, grafica ben curata, colorata e divertente.
Cabela’s Quelchevipare: era il Dreamcast ed era D2 in versione Jap; una delle mie prime esperienze di caccia virtuale (escludendo anni prima Killer Shark in sala giochi, tutt’altra situazione). Sparare a candidi coniglietti per sopravvivere al gelido inverno lasciava più spiazzati dell’assurda trama da pseudo denuncia sociale. Da allora l’industria ha fatto passi da gigante, ma i programmatori di Cabela’s non lo sanno e propongono su PS3/360 giochi che sfigurerebbero su Dreamcast. Però ti ci fanno sterminare la fauna di interi parchi protetti e un headshot ad un orso bruno elettrizza di più che mille coltellate alle spalle di un ignaro giocatore di Battlefield.
ma fanno talmente il giro che in globale meritano
(mezzo punto meno di Heavy Rain perché non ci sono le poppe … )
Tokyo Jungle: (recensione pregiudiziale) questo potrebbe essere tranquillamente un gioco di apocalisse (dettagli più avanti), con la differenza che i sopravvissuti, a ‘sto giro, sono gli animali e non gli umani mutati in forme più infime tipo Maurizio Coruzzi. Non l’ho mai giocato ma l’idea di poter combattere una lotta di classe per la sopravvivenza impersonificando un Pomerania mi fa venir voglia di attaccarmi alla prima gamba del tavolo libera.
L’apocalisse; metti che arriva e non hai abbastanza carta igienica?
Se lo saranno chiesti i programmatori di Fallout che, prevedendo un uso sconsiderato di carta da culo per la paura della fine del mondo, hanno disseminato il mondo di gioco di stura cessi. Ad ogni modo, categoria “giochi di ambienti post-apocalittici ma tutto sommato accoglienti”:
The Last of Us: il blasonato Chaoz ne ha parlato qui e se un gioco su GiocaGiuè prende 9.8 è giocoforza un gioco che non ha nulla da invidiare agli altri giochi. GIOCO! A me rode giusto il culo che non ho più una PS3 ma, visto che l’articolo è incentrato sui motivi per non passare alla next gen, direi che ci abbiamo preso, dato che ho più voglia di PS3 per via di The Last of Us che di PS4 e tutta la sua line up iniziale.
Voto:
Borderlands (1, 2 e pure tutti i DLC): TehGems qui dice (blasonato pure lui, mica cazzi): Borderlands 2 – Se non ci giochi sei uno stronzo. Quoto. Sei pure più stronzo se non giochi tutte le espansioni, spendendoci i soldi che ti chiedono e rimpinguando le casse di programmatori che, una volta tanto, meritano. Sei stronzo se ci giochi e poi te ne vieni fuori a parlarne male. Sei stronzo se non hai giocato il primo e sei il padre degli stronzi se, almeno una volta in vita tua, non l’hai giocato in multi. Per combattere questa invasione di stronzi ci va il meritatissimo voto massimo, 5 Rickards sturacessi!
Fallout: citato in apertura non a caso, Fallout (non quello del 1997, andate a leggere TGM se volete rompere il cazzo coi giochi vecchi da PC) spiana la strada al concetto moderno di “apocalismo”. Ti rendi conto che qualcosa nella cultura pop è cambiato quando vedi riferimenti ad un titolo specifico in prodotti che, apparentemente, non avrebbero nulla a che fare; The Road (il film, che il romanzo arriva prima di Fallout e quindi facciamo finta di niente) o The Book of Eli, giusto per fare un paio di esempi. Poi questo è uno dei maggiori esponenti della marronità di questa generazione e, se non hai giocato marrone almeno una volta, che cazzo hai vissuto a fare?
Ghostbusters – Il Videogioco (a.k.a. Acchiappafantasmi – The Video Game):
Winston: Ehi, Ray, ti ricordi qualcosa della Bibbia, riguardo agli ultimi giorni quando i defunti escono dalle fosse?
Ray: Io ricordo l’Apocalisse, 7:12 “e io vidi quando si aprì il sesto sigillo, e io vidi che si fece un gran terremoto, e il sole si fece nero come un cilicio di crine, e la luna si fece come sangue”
Va bene, il gioco non c’entra un cazzo con ambientazione post apocalittica e altri cazzi, quindi cito il film e giustifico così; poi, in barba alla maggior parte delle recensioni che girano in rete (scritte da über 30enni) è anche un titolo discretamente scrauso. Il problema è che anch’io sono über 30enne e, oltre a poter recitare ogni battuta del film a memoria è dall’84 che aspetto un tie-in degno di nota, tipo che giocavo a quello uscito su Commodore64 e fingevo di essere soddisfatto, ma nel profondo sentivo che la mia anima veniva stuprata ad ogni partita. Nel 2009 Atari ha deciso di colmare questo vuoto videoludico e io ora vi dico che questo è un titolo che rende questa generazione indimenticabile.
Otto anni all’insegna dei chirotteri
Nel 2005 Christofer Nolan fu il fautore del primo evento mondiale riconosciuto come “erezione globale simultanea”; il suo Batman è il film di supereroi che non ti aspetti, quello che ti spinge a chiederti quanto sei stato fesso negli anni precedenti a dire stronzate tipo “Nicholson è stato un Joker credibile” o “Keaton figo!”. Successo planetario, riconoscimenti e tanto altro; nonostante questo e a differenza di tutti i prodotti di questo tipo, non venne pubblicato un orribile videogioco legato al brand.
Sorprendente ed inaspettato, come sorprendente ed inaspettato fu, nel 2009, Arkham Asylum; in fondo arrivavamo da videogiochi come Superman Returns o quelle altre cagate con Spiderman protagonista, aspettarsi un titolo quantomeno squallido era solo un modo per arrivare preparati ad una sicura delusione. Potete immaginare lo stupore quando si scoprì che Arkham era un FOTTUTO CAPOLAVORO!!!11!1 Ad oggi si può tranquillamente affermare che la trilogia Arkham (è da poco uscito Origins) oscura da sola tutta la produzione di videogiochi in calzamaglia uscita da… sempre! Insomme, essere Batman non è mai stato così figo!
I Morti Viventi
La Svizzera, paese da cui dgto, si può suddividere virtualmente in quattro macro regioni, ognuna con un’invidia del pene diversa (legata grossomodo ai paesi confinanti); la Svizzera Tedesca con la sua voglia di nazismo, La Svizzera Francese da dove partono tutti i fighetti sparsi per il paese, la Svizzera Italiana che gli piace fare un cazzo e I Romanci, che sono un po’ il “popolo ebraico” della Svizzera, quelli di cui non parli per non far figure. Il tutto però in piccolo, che sì ci piacerebbe fare come in Germania, Francia, Italia ed Ebraia.
In questa situazione di centralità europea capita spesso di importare abitudini ed usanze dei dirimpettai, spesso e volentieri le più noiose legate a politica ed economia; mai che si importi, per fare un esempio, la teledipendenza italiana (canali televisivi svizzeri in lingua italiana = 3) o la passione per il fumetto.
Con questo non voglio dire che i Morti Viventi del titolo siano gli Svizzeri, ammazzati dalla noia; siamo sempre gli unici in europa a riuscire ad arrivare alla fine del mese, forse proprio complice il risparmio obbligato dal fatto che non ci sta un cazzo da fare, qui. Volevo solo dire che, per quelli come me che un occhio al “panorama culturale” italiano lo buttano, non è che basta andare dall’edicolante sotto casa una volta a settimana e guardare cos’è arrivato; no, qui ti devi tenere informato, guardare i siti che fanno le spedizioni estere, sperare che Amazon abbia quello che ti interessa.
E Amazon, a ‘sto giro, lo abbia! L’idea era quella di parlarvi dei giochi di ammazzare gli zombie che non ti devi perdere, della cooperativa di Left 4 Dead, dell’ottima trasposizione di The Walking Dead, di Romero che gioca a Dead Rising ricordando i bei tempi andati. Ma ho appena finito di leggere DODICI di Zerocalcare e quindi voglio rendere omaggio a lui e al 98% dell’utenza di GiocaGiuè, che so essere romana come Zero. Bel fumetto, belli gli zombie e belli i videogiochi di questa gen con loro come soggetto (tranne Alan Wake; lo so, non sono zombie, ma quando si presenta l’occasione di affermare la merdosità di Alan Wake non bisogna farsela scappare).
Come avete appena letto di motivi per rimanere ancorati a questa generazione di console ce ne sono un’infinità; poi ho scoperto che Copons un articolo così l’aveva già scritto “before it was cool”, da buon hipster, ma sono fiero di aver parlato involontariamente di giochi diversi. Ora vi rileggete anche il suo e al day one di X1 e PS4 andate in negozio, date una toccatina ad una standista Sony o Microsoft e ve ne uscite gridando “ho appena testato tastato il meglio che la prossima generazione avrà da offrire!”e di nuovo a casa a giocare con 360 e PS3 (Wii no, quello sempre merda rimane).
FINE