Ovviamente è una bugia. Non sognavo davvero di fare l’astronauta, da bambino volevo fare l’acchiappafantasmi. Il mio amore per lo spazio tuttavia è tornato prepotentemente alla carica grazie ai miei ultimi tre acquisti su Steam, nello specifico: Risk of Rain, Jets ‘n’ Guns Gold e Mirror Moon EP. Questi tre giochi mi hanno mostrato tre interpretazioni diverse di Universo, ora sta a voi scegliere qual è quella che vi piace di più.
Jets ‘n’ Guns Gold è uno sparatutto 2D orizzontale che più classico non si può. Uscito nel 2004, questo titolo è stato rimodernato con l’aggiunta di armi, livelli, musiche (di ottimo livello) per la release sulla piattaforma vaporea. Tra sezioni nello spazio e altre più urbane, a bordo della nostra navicella (o pulmino degli Hot dog o aereo del barone rosso, sono serio) affronteremo orde nemici molto molto tosti. Ad ogni livello dovremo potenziare le nostre armi e sbloccare abilità speciali per poter avere la meglio. Il gioco scorre via come un normalissimo sparatutto senza infamia e senza lode, ma ad un certo punto c’è l’illuminazione… Che cos’è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d’esecuzione. Ci troviamo nella bonus stage, dove soldati nemici si catapulteranno entusiasti fuori dalla loro abitazione perché sopra le loro teste stanno passando dei dirigibili che sponsorizzano viagra, cialis, penis enlargement e altri messaggi di spam che ci sono tanto familiari. Il nostro compito sarà quello di far precipitare i dirigibili sui nemici colpendone il più possibile. Solo per questo Jets’n’guns entra a far parte dei miei giochi preferiti degli ultimi anni.
Non intendo dilungarmi molto su Mirror Moon EP, dal momento che il nostro Copons ne ha parlato ampiamente qui. Vi basti sapere che passo ore a giocare con i pulsanti sulla plancia dell’astronave solo per diventare un tutt’uno col rumore dell’universo. Non si propaga il suono nell’universo direte voi, ‘sti cazzi, va bene? Mirror Moon EP scava dentro il nostro cuore avventuroso e anche se all’inizio i pianeti vi sembreranno tutti uguali appena si prende confidenza con il sistema di gioco ci si trova ad esplorare ogni singolo pianeta solo per il gusto di farlo, Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza, quindi scollate le chiappe dalla sedia e cominciate il vostro viaggio interstellare. L’esperienza di gioco è rilassante e solitaria, scoprirete quanto è bello alzare il naso all’insù, ruotare pianeti, specchiarsi nel vostro io spaziale. Un plauso ai ragazzi di Santa Ragione perché grazie a loro possiamo dire di avere anche noi un gioco arty made in italy degno. Mi piace pensare che a Kubrick Mirror Moon sarebbe piaciuto.
Se l’odissea narrata in Mirror Moon è intima e libera da pericoli, i pianeti che costellano l’universo di Risk of Rain sono di ben altra categoria. La storia è quanto di più semplice si possa immaginare. A bordo di un trasporto interstellare, a causa di un attacco precipitiamo su un pianeta sconosciuto e soprattutto ostile. Non faremo in tempo a fare due passi, che già i nemici ci saranno addosso, l’unica speranza è raggiungere un portale che porterà le nostre chiappe spaziali via dalla battaglia. Perché questo accada, dovremo però battere il boss del livello e sopravvivere alle orde nemiche finché il portale non sarà funzionante. Ci sono 10 classi tra cui scegliere il povero malcapitato, ognuno con abilità uniche, starà a voi scegliere la classe che più si addice al vostro stile di gioco (all’inizio tanto avrete solo una classe, le altre vanno sbloccate col sudore della fronte). La caratteristica peculiare di Risk of Rain è il duplice livello di difficoltà. Prima di iniziare la partita ci verrà chiesto di scegliere tra tre livelli (facile, medio e difficile), cominciato il gioco più tempo perderemo a cercare i portali o ci dilungheremo nell’esplorare il pianeta, più sarà difficile uscirne vivi, poiché il livello di difficoltà salirà con il passare dei minuti. Non fatevi abbindolare dalla grafica essenziale (ricorda un po’ Sword & Sorcery ma con molto meno stile), Risk of Rain è un gioco tosto e giocato ad alta difficoltà vi darà qualche ora di sano divertimento, senza contare che in multiplayer ci si diverte parecchio(per giocarci con gli amici però occorre che qualcuno crei un server per ospitare la partita).
Dopo aver dimostrato che i viaggi nello spazio possono essere buffi e casinari, silenziosi e introspettivi, pericolosi e desolanti, se almeno uno dei tre titoli ha attirato la vostra attenzione io consiglio caldamente di dedicargli qualche ora vostro del tempo perché meritano di essere giocati, amati e smolecolati (be’ forse su Jets ‘n’ Guns potete sorvolare, ma io con gli sparatutto sono di parte).
See you Space Cowboy…