Ho giocato a World of Warcraft per circa 2 anni mese più mese meno, dal 2006 al 2008 mese più mese meno.
Ricordo con orrore il giorno in cui il mio tempo di played superò il mese. Che, tradotto, significa 30 giorni (720 ore) di gioco complessivo. Non so di preciso a quanto sono arrivato, ma 30 giorni in 2 anni è comunque spaventoso.
In quei 2 anni ho definitivamente abbandonato la mia non brillante carriera universitaria e sono stato lasciato dalla mia ragazza storica dopo quasi 6 anni. Dubito che le ragioni di entrambi gli eventi siano imputabili a WoW, ma tant’è.
Per chi non l’avesse mai provato, WoW è né più né meno che un lavoro a tempo pieno. Una volta che si viene risucchiati nel suo mondo, ci si trova a svegliarsi alle 11, connettersi, pranzare davanti al computer, giocare fino alla fine dei cartoni e telefilm di Italia 1 (ai miei tempi: Simpson, Una Mamma per Amica, Malcolm), poi uscire e incontrarsi con gli amici che giocano anche loro a WoW, parlare con loro di WoW, tornare a casa, cenare, e riconnettersi per gli eventi serali.
Roba da malati, eppure finché non si vede il played superare il mese, non sembra così assurdo.
Ma è anche vero che esistono due modi di giocare a WoW.
Uno è quello classico da proplayer, passando ore a studiare le statistiche, le tecniche degli avversari, progettando strategie complessissime per guidare il proprio gruppo di 25-40 giocatori all’abbattimento del prossimo boss.
L’altro è quello for fun (termine dispregiativo generalmente usato dai proplayer) che utilizza il gioco come mezzo e non come fine del divertimento: si crea una cerchia di amici simile a una comitiva reale, e affronta con loro le sfide proposte dal gioco ma senza l’impellenza di vincere, ma solo quella di ridere per ogni stronzata ad opera dei giocatori o del gioco stesso.
È evidente che io ero un giocatore for fun, ma la maggior parte dei miei amici era – e quasi per forza di cose è – proplayer.
E grazie alla provvidenziale segnalazione di ShinyBallBoy, ecco finalmente spiegato il segreto dei proplayer, comodamente in vendita su Amazon e, soprattutto, consigliato a tutti i giocatori di WoW:

Con questa immagine (che mi assicurano non sia un fake), intendo salutare tutti i miei amici persi in quel dannato gioco che è World of Warcraft, che sicuramente sono degli abituali utilizzatori del Fleshlight Male Masturbator Kit: Roscio e Cobra.
Avrei voluto salutare anche Mauricio, ma lui una donna ce l’ha. Inspiegabilmente.
(via Gizmodo)