Caro Gioca Giué,
ho un problema: fino a 15 anni ho avuto il NES e il Super Nintendo, ed ero felice. Poi ho fatto finta di essere adolescente e, per reazione e per distinguermi, ho smesso di seguire il calcio e i videogiochi mettendo tutte le energie nella musica.
Passati altri 15 anni quasi 16, mi ritrovo ad essere sì il maggior esperto di musica dell’Europa continentale (sebbene in pensione da un paio d’anni a questa parte: ma i giovani non reggono il passo), ma ho anche un profondo senso di vuoto perché la musica mi fa cacare tutta. Il calcio mi ripiace tanto è uguale a 15 anni fa. I videogiochi no! SO DIVERSISSIMI!
Quindi non sapendo bene che fare, mi sono comprato il Wii, ma temo di aver fatto una cacata, perché tutti dicono che PES2010 è un gioco di calcio fichissimo, in realtà è una merda, quindi deve dipendere dalla console.
Ora voglio comprarmi Fifa 2011 ma probabilmente farà cacare lo stesso.
AAA HELP NEEDED AAA
Che posso fare?!!??!!1!!111Ti abbraccio & Ti bacio
Daniele_79.
Ed ecco che finalmente Gioca Giuè risponde ad una fortunatissima electronic-mail giuntagli da un affezionato lettore, selezionata con complesse procedure tra le migliaia che riceviamo ogni giorno. Complimenti caro Daniele_79, e grazie per aver condiviso con noi un frammento della tua vita apparentemente abbastanza triste, ma vabbè, cercherò di risponderti in maniera circoncisa: il Wii è una merda. Ora, lo so che questa affermazione farà scalpore (no), ma hai fatto due cazzate. La prima è stata comprarti la Wii, la seconda abbandonare i videogiochi sedici anni fa. Ti spiego brevemente la seconda: nessun vero uomo del nostro secolo “abbandona” i videogiochi. Quando hai quindici anni e cominci a sentire le rotelle che girano nella zona sotto la pancia dove pende quel coso che la mattina è così duro che ti impedisce di pisciare e devi quindi tipo inclinarti sul cesso e mirare benissimo, la prima cosa che ti viene in mente è guardarti dei cosiddetti pornetti e, se sei molto sociale, trovarti in seguito una ragazza da invischiare di liquidi corporei (possibilmente fuori, non dentro, a meno che prenda la pillola); in tutto questo il vero maschio post-1980/90 non perde mai di vista ciò che è la sua primaria ragion d’essere, ovvero lo schermo e le immagini renderizzate in movimento di un mondo videoludico in continua evoluzione. A costo di studiare malissimo e non andare al cinema con la ragazza rompicoglioni, in quegli anni Final Fantasy VII andava provato, finito e poi, in caso, criticato. Dovevi passare i pomeriggi ad incollare gli adesivi sagomati trovati in omaggio nelle costose riviste sulla Playstation, coprendola a strati, mai soddisfatto, facendola diventare quattro volte più spessa di quanto già fosse. A quanto ho modo di capire, hai perso una parte decisamente importante della tua adolescenza che, seppur compensata con una dedizione maniacale per la musica – una delle cose peggiori che potevi scegliere, anche perché i Black Flag s’erano già sciolti, quindi boh, era come iniziare a giocare alla Playstation 3 con l’ultimo Metal Gear Solid – che, dicevo, non tornerà mai (quella parte decisamente importante ecc.)

Quindi cosa fare? Boh intanto mi comprerei un Nintendo DS e ricomincerei da zero, ovvero da Mario Bros. Questo almeno per insegnarti la pazienza, il gusto dei suoni tinkletinkle e lo stress da frustrazione insensata che può donarti solo una console portatile con giochi old school, nei quali nessuna storia giustifica mai l’eccessivo zelo e difficoltà che accompagnano il completamento di un livello al cento per cento.
Passando al discorso Wii – Calcio, come dicevo sopra, hai fatto una cazzata, perché già la Wii fa cagare di suo, ma è veramente impensabile acquistarla per giocarci calcio video. Però qui tocchiamo un punto importante: vuoi davvero usare delle console e/o il PC per giocare a calcio? Non ti si rivela come una triste medietà post-30 il fatto di impugnare il joypad, con la barba sfatta e il pranzo da cucinare e le donne che ti telefonano – e no, le rotelle che girano laggiù sono ormai solo una scocciatura – per giocare a calcio? Di calcio ne avrai giocato in gioventù, guardato la domenica, magari ogni tanto scatta ancora qualche partitella&bestemmie insieme ai colleghi di lavoro, davvero vuoi assumere la posa – direttamente derivata dal tuo errore di 16 anni fa – di quello che ha mollato i videogiochi, si è dato alla vita (capirai), ed ora non disdegna qualche compromettente partita a PES e Fifa? Io PES lo ricordo perché (anzi: non lo ricordo perché) ci giocavo praticamente solo annebbiato dalla droga, su divani non miei, con controller unti e il volume abbassato (era mattina prestissimo), mentre le donne non esistevano a meno di centinaia di metri di distanza e tutto ciò che contava era lo yoghurt gelato nel frigo e i nomi sbagliati dei giocatori. Caro Daniele, secondo me è sbagliato giocare ai giochi di calcio perché ti piace il calcio – rischieresti di finire sulle riviste, tipo quelli che sparano ai compagni di scuola e poi i giornali dicono che in camera aveva un poster di Quak, un gioco virulentissimo dove si sparano cose luminose mentre delle geometrie strane si muovono velocissime e non si capisce un cazzo, quindi dov’è la violenza boh, comunque è colpa di Satana. Il mio consiglio è, quindi, duplice:
1) Torna indietro nel tempo e comprati la Ics Box Trecentosessanta (che poi che ride, boh, ogni volta che penso che forse la prossima la chiamano 720, LOAL), acquista solamente un giuoco di calcio e divieni un trentenne completo facendo partite fuori tempo massimo con i colleghi di lavoro. Segui questo consiglio se sei ricco, sai tornare indietro nel tempo o vuoi appunto divenire il trentenne triste di cui ti ho parlato. Magari lo sei già, comunque ti voglio bene, e anche Gesù.

2) Accarezza la tua Wii. La Wii è una merda, è inutile e dannosa, impotente e brutta da vedere (tranne alcune versioni, v. immagine 1.488), però proprio per questo motivo può redimerti. La Wii non ha giochi bombastici, non ha l’antialiasing sulle pieghe del culo dei personaggi virtuali e non ha un controller comodo da divano e droga, inoltre non ha bei giochi di calcio, vanta pochissimi sparatutto in prima persona, qualche rpg decente e un paio di platform fighi, il tutto immerso in un marasma di prodotti orrendi e family game programmati da Rosa Bazzi e Jocelyn (cit., o insomma tributo). Trovare i giochi belli per la Wii (magari in offerta, nei cestoni), imparare a coesistere con tutti i tuoi colleghi di lavoro che inizeranno a vantarsi della PS3 (che ha pure il Move, ormai la Wii è proprio merda) e godersi quei piccoli e pochi e umili capolavori che ciononostante può goderti con il tuo scatolotto bianco sarà per te l’equivalente di un percorso di educazione spiriturale.

Una volta riconciliato con la console che hai acquistato – cosa decisamente più preziosa rispetto al comprarne un’altra – ti sentirai decisamente meglio; è un percorso di autoaccettazione che deve personificare nel Cesso (la Wii) l’errore che ti perseguita. Anche Natalia Aspesi, pur non capendo un cazzo di videogiuochi, ti darebbe un consiglio simile sulle pagine del Venerdì di Repubblica, sono pronto a scommetterci. E’ come quel guardarsi allo specchio e dirsi “ce l’ho piccolo. CE L’HO PICCOLO!”, con quello sguardo penetrante di orgogliosa e adamantina fiducia nelle proprie possibilità che ti consente di uscire almeno per dieci minuti prima di iniziare a guardar male tutti i negroni che incontri per strada accompagnate dalle bionde dei sogni di tutti. Per cominciare dunque, una volta finito Mario Bros, ti consiglio di acquistare (1) Monster Hunter 3, (2) Mad World e (3) Smash Bros Brawl. In tutto spenderai sui cento euro, forse qualcosa in più – come una Ics Box 180 modificata – ma possiederai i capisaldi segreti di una Wii inattesa, ovvero: (1) il gdr totale che ti incastrerà per ore a pescare e cuocere piccioni su fuochi da campo mentre sbavi in attesa di uccidere il drago-biscia-satanico per ottenere la quinta scaglia fiammante e potenziare la tua balestra-scudo; (2) il gioco NON violento, ma SULLA violenza, l’archetipo del not-free-roaming in cui lo scopo non è girare in città riprodotte fedelmente, ma girare in percorsi stretti ed inutili PER uccidere gente, ed ucciderla PER il semplice fatto che uccidere può essere bello, in determinate circostanze; (3) la quintessenza dei giochi sportivi/party picchiaduro per finta in cui puoi, tramite un transfert nippo-pixelante, rivivere in terza persona le esperienze cross-referenziali di un intero universo di personaggi del mondo post-postmoderno che, con le parole “i videogiochi no! SO DIVERSISSIMI!” ammetti di esserti perso. Dopo aver impersonato Pikachu gigante ed aver sconfitto Samus in team con Yoshi, potrai finalmente capire i videogiochi odierni, e, finalmente, decidere se davvero vuoi un videogioco sportivo. Se puoi fare a meno del calcio, ti consiglio (caro Daniele_79), Grand Slam Tennis. Lo so che il tennis, nonostante l’enorme sforzo di Wallace nello sdoganarlo alle masse intelletuali chic, è e rimane uno sport da froci, ma ci sono almeno due motivi per comprare il secondo Wiimote e giocare ai giochi sportivi con la Wii con amiche:

o con donne non-amiche:

Ora, caro Daniele Settantanove, devo lasciarti. Noi di Gioca Giuè e io Gioca Giuè ti auguro tante belle cose, tra cui il Trattore di Michele Misseri. Se ti senti solo e/o incompreso nei tempi a venire non farti remore: scrivi, scrivi e scrivi. Tanto ormai ti abbiamo risposto una volta, non succederà mai più. Viva l’amore.
Natalia Aspesi,
Redazione del Venerdì di Repubblica