Gioca Giuè

Il blog di videogiuochi che non stavate aspettando altro

I 16 bit, i bulli di quartiere e gli amici non più tali

Poi un giorno i miei mi accompagnarono alla Giraffa a via Tiburtina e mi chiesero quale diavolo di versione avrebbero dovuto regalarmi del Super Nintendo.
Già: perchè era il natale del 1993 e al classico bundle con Super Mario World, si era aggiunto quello con Super Mario All-Stars.
Risposi entusiasta che avrei voluto quello con All-Stars perché oh, 4 giochi sono meglio di uno, e poco importava se 2 di quei 4 li avevo già squagliati su NES anni addietro.

Luigi, figlio di puttana! È così che rispetti tuo fratello?

Insomma, surprise surprise, la mia scarsa lungimiranza mi portò a iniziare la mia carriera a 16 bit con una raccolta di giochi 8 bit invece che con uno dei migliori giochi della storia.
Ma andiamo con ordine.

La più grande console war della storia, che nella mia cumpa era iniziata tra Game Boy e Game Gear, sfociò in tutta la sua violenza con SNES e Mega Drive.
Parliamoci chiaro: il MD era più potente e tutto, Sonic era un gran gioco e aveva un protagonista molto più coatto di Mario e bla bla bla. Ma i nodi vennero tutti al pettine con il confronto di due titoli multipiattaforma.

Di Aladdin ne ho già parlato qualche articolo fa, quindi mi limiterò a parlare del secondo titolo che su SNES era millemila volte meglio: Jurassic Park.

Dieci anni avanti.

Mentre per MD era un semplice e fessissimo action platform 2D, quello SNES era un’avventura a volo d’uccello che si dipanava sull’isola del parco e che dava veramente l’impressione di esplorarla. Inoltre entrando negli edifici (bui, chiaramente) si passava in prima persona e l’esplorazione diventava un’esperienza claustrofobica e terrorizzante, con pochissimi proiettili a disposizione e troppi velociraptor alle calcagna.
E non solo Jurassic Park per SNES era fichissimo e tutto, ma per di più, io lo scambiai con Starwing, che tutti sappiamo essere un 9.0 secco in scala Aspera, quindi vinsi due volte. Puppatemelo duro, cari amici segaroli1.

Ok, quindi: Starwing capolavoro, giocato milioni di ore; Super Mario World finito svariate volte al 100% (che poi era 97 e in tempi pre-internet scoprire che si riferiva al numero di livelli e non alla percentuale mi ha sicuramente fatto crescere dei precoci capelli bianchi); Super Street Fighter II; Super Mario Kart; A Link to the Past porca puttana, e mille altri.

Un Andore fa il solletichino a Haggar
L’ispanico ninja se la scoatta con la katana

Ma io – senza mostrare alcuna vergogna – mi chiudevo con un solo gioco: Final Fight II. Cioè, ce l’ho ancora e l’ho rimesso su a cadenza regolare per anni.
Tutti a dire meglio il primo che merda il secondo.
Ma vaffanculo oh.
Ogni gioco che dentro picchi uno o più Andore è capolavoro della vita.
Senza contare che pur mantenendo il simpatico baffone Haggar, non c’erano i fastidiosissimi Cody e Guy (cioè TIZIO! Che fantasia oh!) ma c’erano due tizi a caso fichissimi: cioè Maki, la puttanella che nessuno usava e Carlos l’ispanico ninja, cioè voglio dire: L’ISPANICO NINJA.

Rimanendo in argomento picchiaduro, come non ricordare con gioia FIFA International Soccer, che aveva momenti aulici su ambo le console.
Infatti, se su MD, quando l’arbitro alzava il cartellino, si poteva fuggire inseguiti dall’arbitro stesso per tutto il campo fino a quando non ci si rompeva i coglioni, su SNES c’era un tasto apposito (X, me lo ricordo ancora benissimo!) per fare falli.
Ma non la scivolata da dietro dei giochi di calcio del giorno d’oggi. No: proprio cazzotti, spinte, calci, gomitate, sputi in faccia, insulti alla sorella e capocciate.
Spesso le partite a FIFA per SNES diventavano pure sfide di tecnica e velocità. Tipo: “Ok: ho disabilitato l’arbitro. Ora abbiamo 10 secondi per fare il cazzo che ci pare, dopo mettiamo in pausa e contiamo quanti giocatori sono a terra. Chi ne ha di più perde”.
Oggi un gioco così sarebbe stato di certo censurato, visto il grave impatto negativo che ebbe su di me (tipo che il calcio – e lo sport in generale – mi divertono solo se ci sono risse o incidenti), ma questa è la storia di Secret of Mana.

Alla mia pressione, scatenate l’inferno.

La storia di Secret of Mana o Piccoli Nerd Crescono.

Spesso la domenica invitavo gli amichetti a casa per giocare allo SNES o per scendere al campetto di fronte e giocare a pallone.

La natura fa paura

Ok, ok. Solo per giocare allo SNES. Però buona parte dei miei amici erano tutti sportivi, sapete quei tipi lì cui piace il sole e l’aria fresca.
Così un pomeriggio che volevo assolutamente giocare a Secret of Mana perché c’era l’unico amichetto che sapeva l’inglese (cazzate: traduceva tutto a casaccio, però con insospettabile coerenza), lui in realtà voleva giocare a pallone. Costretto dagli eventi scendo anch’io.
Ci troviamo così a dividere il campo con un altro gruppo – i coattelli del quartiere – e finiamo per sfidarci.
Loro iniziano a pestarci di falli, finché noi non scapocciamo e cominciamo a insultarci. Loro sono di più, più cattivi e più grossi.
Allora, prendendo spunto da FIFA, salgo al volo a casa, prendo la mia mazza da baseball e quella da hockey e riscendo.
Affido la mazza da hockey a un amichetto e inizio a inseguire il bulletto più bulletto del gruppo. Alla fine lui si rintana dentro il portone del suo palazzo. Io inizio a citofonare a tutti chiedendo se avessero un figlio di nome X (che col cazzo che me lo ricordo), ma quando trovo la madre, evidentemente non sono troppo convincente quando le dico: “Suo figlio mi ha picchiato, adesso lo faccia scendere che lo attendo con la mazza da baseball”.
Ma sto divergendo.

Anche il futurismo dipinge le risse al campetto.

La storia di Secret of Mana si concluse con me che lo scambio in prestito con un amichetto con l’orribile Vortex, che era tipo Starwing ma con dei robottoni che andavano a 15kmh. Com’è ovvio che sia, non ho mai più rivisto Secret of Mana (peraltro prestato con mappa e tutto: una confezione che oggi potrebbe costare fino anche a 30-40€).
La morale della storia di Secret of Mana è che non bisogna MAI avere amici.

Vortex: porcodio che merda.
  1. Il correttore automatico di Chrome mi segnala come errore “puppatemelo” ma non “segaroli”. Così, solo per farvelo presente. []

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