Partiamo da due presupposti che, probabilmente, faranno storcere il naso a molti.
1. Il primo Assassin’s Creed era una palla ar cazzo.
E sì, perché va bene la Terra Santa resa in modo decisamene realistico (e torneremo dopo su questo punto), va bene che all’inzio la trama sembra intrigante e le missioni divertenti, ma se consideriamo quali erano le premesse (gioco rivoluzionario!!! Non crederete ai vostri occhi!!!Fregna de pecora!!!) il gioco mostrava parecchie pecche . Insomma, quando l’aspetto più coinvolgente (ed importante) del gioco diventa arrampicarsi sulle chiese per vedere quanto sono belle, c’è qualcosa che non va.
2. I free roaming in genere hanno un po’ rotto il cazzo
Va bene tutto, va bene perfezionare il genere sempre di più e va bene anche salutare con gioia le piacevoli eccezioni come questo semi-free roaming, ma si dovrebbe davvero fare qualcosa per svecchiare il genere. Anche perché la prossima persona che, con fare entusiasta, mi comunica che nel prossimo GTA si potrà [mode random on] pilotare un jet militare, si potrà chiavare con le battone nell’ascensore, si potanno sentire i cd della propria autoradio nella macchina che si pilota nel gioco[/mode random off], lo azzoppo con un doppio calcio rotante.
Quindi potete immaginare l’entusiasmo con il quale mi sono approcciato a questo gioco che, diciamolo, parte in modo lentissimo.
La parte (POSSIBILE SPOILER)
ambientata nel futuro (il gioco è una specie di flashback generato da una macchina dell’anima de li mortacci di un tizio -Desmond- che vive nei giorni nostri) è davvero noisoa e con una storia ridicola (ancora con sti cazzo de templari…ebbasta!)
(FINE SPOILER)
Ma dopo una partenza non entusiasmante, si parte a mille.
La parte (che è il 95% del gioco) ambientata nel rinascimento italiano (ma Altair non è dimenticato!) è davvero incredibile.
Avete presente tutte quelle missioni e/o fasi del gioco macchinose come non mai che distruggevano il primo AC (e le vostre palle)? La Ubisoft ha pensato bene di ridurle all’osso e di creare delle missioni dinamiche che mettono in risalto la spaventosa fluidità del gameplay e dei movimenti. Stiamo sempre parlando di un free roaming, quindi alla lunga anche questo “set” di missioni diventerà ripetitivo, ma questa monotonia, a differenza di altri titoli, magari anche buoni, del genere (come il discreto Infamous) viene sopperita da alcuni -ottimi- espedienti.
In primis l’ambientazione: l’Italia rinascimentale (non solo Firenze e Venezia, ma anche S.Gimignano, la campagna toscana ed un suo borgo, Roma (ma dovremmo dire il Vaticano), Forlì e la pianura padana) è davvero il top. Sotto questo punto di vista, anche la terra santa del primo AC era notevolissima, ma ai fini del gioco e dalla sua giocabilità, l’architettura rinascimentale è molto più funzionale. E bisogna davvero fare un plauso allo staff della Ubisoft, perché anche sotto il punto di vista “topografico” il lavoro fatto è davvero impressionante.
Poi, i personaggi e gli eventi storici. Anche se a volte vengono tirati in ballo a cazzo, c’è poco da fare: dover proteggere Lorenzo De’ Medici o ricevere armi e potenziamente da un Leonardo Da Vinci che diventa un novello Q fa il suo effetto. Poi si potrebbe stare qui a contestare la veridicità storica di personaggi e/o avvenimenti, ma a noi non ce ne potrebbe fregare di meno (ovviamente nel contesto di un gioco del genere).
Infine, come abbiamo più volte segnalato nel contesto di questo non-articolo, AC2, usa alcuni espedienti che riescono a tenere sempre viva l’attenzione del videogiocatore.
Per prima cosa gli enigmi collegati ai Glifi
Definire questi enigmi “impegnativi” è dir poco. se, in alcuni casi, soprattutto all’inizio, vi ritroverete a sbeffeggiare questi quesiti ritenendoli inutili perdite di tempo, verso la fine, se non siete tipi da “walkthrough” vi ritorverete a consumare pagine di appunti per risolvere veri e propri minigiochi (come ai vecchi tempi). E il premio che otterrette una volta risolti tutti gli enigmi sarà davvero interessante e potrebbe persino fornire un indizio sul prossimo capitolo della saga di AC.
Un altro grande pregio e che, oltre alle classiche missioni secondarie, troviamo delle missioni “semi-primarie”. Ovvero missioni che se ignorate non vi consentiranno di finire il gioco. E il bello è che lo capirete troppo tardi e dovrete giocare tutte queste sub-quest in blocco. Ovviamente non vi diremo di cosa stiamo parlando.
Inoltre, per fare soldi, oltre ai soliti furti (stavolta basta premere il tasto “X”) vi troverete una sorta di Sim City ambientato in un borgo della campagna toscana, sono già dispobibili due avvincenti espansioni e la durata del gioco è davvero notevole: a differenza del primo capitolo, avete tra le mani un gran titolo, magari non rivoluzionario (anzi, manco per il cazzo), ma davvero ottimo.
Se a questo aggiungete una trashissima trama di cospirazioni, drammi familiari e amicizie con vere e proprie gang (senza parlare dell’ultimo boss e della tecchissima sequenza finale) ed un protagonista che non smette mai di far notare la sua italica virilità con poppute donzelle, capirete perché, per una volta, si può parlare di buy or die.