Ritagliando dello spazio tra le sparaflashate acide e gli unicorni gay vorrei dedicare un momento di serietà alla memoria degli RPG belli oramai estinti.
Tanto tempo fa c’erano dei videogiochi belli, capaci di scuotere un gamer nel profondo con le loro storie. Era l’epoca d’oro degli RPG. Io, come altri giocatori, pensavo ingenuamente che quello sarebbe stato il futuro dei videogames.
Mi sbagliavo. La parte emotiva non resse la sfida dei tempi. Le case produttrici si adeguarno ad un mercato che andava via via popolandsi di bimbiminkia imbecilli che volevano solo essere stupiti da una grafica sempre più elaborata. Con l’aumentare della qualità grafica andarono diminuendo sempre di più la qualità delle storie.
Il caso Final Fantasy:
Final Fantasy è la serie che meglio rappresenta l’ascesa e il declino del genere RPG. Il primo Final Fantasy nacque nel lontano 1987 per NES, “quando qui c’erano solo pixel”. Nel tempo si è evoluto fino a raggiungere il suo massimo splendore nel 1994 con uscita Final Fantasy 6. La vita, i drammi e le emozioni dei vari protagonisti, così come la cura dedicata anche al più insignificante degli NPC, il tutto immerso in un decadente mondo fantasy dalle sfumature steampunk resero questo gioco il capolavoro della serie Final Fantasy tanto da far sembrare i suoi moderni successori delle cagate in HD (Blu-Ray nella versione PS3).
Tre anni dopo FF7 rese famosa la serie in tutto il mondo e fondò un culto. Era l’inizio del declino.
La bellezza del gioco cominciò ad essere sostituita dalla bellezza dei personaggi e l’intreccio emotivo fu ridotto ad una più comprensibile storia d’amore. Il gioco si stava adattando ad un pubblico più vasto. Nonostante tutto FF7 è considerato uno dei titoli più belli della serie e sicuramente il più amato dai fans di tutto il mondo come testimoniano i suoi numerosi sequel. Purtroppo il danno era stato fatto e non si poteva più tornare indietro.
Nel ’99 fu pubblicato FF8. L’aspetto realistico dei personaggi e la super-pubblicizzata storia d’amore tra i due protagonisti erano un chiaro segno della piega che la serie stava prendendo. La complessità della storia si stava lasciando posto ad una storia surreale, fatta di personaggi idolizzati di cui i fan avrebbero potuto innamorarsi e immedesimarsi. Personaggi stereotipati dallo spessore psicologico di una nocciolina. Inutile dire che commercialmente funzionò e fu un successo. Tornerò a parlare con calma di FF8 e dei motivi per cui mi fa così cagare in separata sede.
Final Fantasy 9 fu un timido tentativo di rimediare al danno. Forse si pentirono di aver ridotto così male il loro prodotto migliore e gli sviluppatori della Square cercarono di tornare alle origini. Fu un doppio flop. I fan oramai aspettavano nuovi personaggi fighi e storie d’amore impossibili e non riuscivano a tirarsi le ***** ad innamorarsi di personaggi super deformed. E mentre i bimbiminkia si lamentavano della mancanza di fighi e fighe nel loro gioco preferito dall’altra parte i fan hardcore di Final Fantasy furono delusi dall’assenza di una componente emotiva forte come i vecchi RPG. Questi ultimi però hanno apprezzato Final Fantasy IX in qualità di “gioco migliore di quella c****a dell’8”.
Dopo il fallimento del 9 cercarono di andare a colpo sicuro con un’altra storia d’amore. Final Fantasy X elimina definitivamente ogni traccia di credibilità nella storia lasciando solo un’ambientazione surreale, personaggi riciclati e tanta bella grafica 3d che vende un sacco… Data la mia limitata conoscenza di FFX non mi esprimo ulteriormente a riguardo.
I Final Fantasy furono definitivamente condannati alla rovina nel 2003 con la fusione tra Square ed Enix.