Gioca Giuè

Il blog di videogiuochi che non stavate aspettando altro

E’ il 1987, siamo in piena Mario mania, il videogioco più famoso del mondo domina con pugno di ferro la scena dei platform. Chi però non ha un baretto sotto casa con il cabinet di Super Mario o non possiede un NES non può godere del divertimento che questo titolo innegabilmente offre, e allora come si fa?

Diciamo che tutti i torti Nintendo non ce li aveva

Ci pensa la Rainbow Arts, che distribuisce su ogni piattaforma non Nintendo Giana Sisters. Il gioco è il degno avversario di Super Mario, si devono collezionare 100 gemme per un’extra life, bisogna saltare in testa ai nemici e raccogliere un lecca lecca per diventare più forti. Un perfetto gioco stile Super Mario, sembra proprio di giocare a Super Mario, praticamente è Super Mario ma con una ragazza. Neanche fosse l’articolo di Gioca Giuè sul Vigamus, poco dopo la release di Giana Sisters la Nintendo, attirata dal clamore che questo gioco stava scatenando, fa la voce grossa minacciando Rainbow Arts di citazione legale se non avesse provveduto a ritirarlo dal mercato.

Il gioco viene ritirato, rendendo Giana Sisters un titolo prelibato per tutti i collezionisti, inoltre la facilità di fare delle copie all’epoca (specialmente su Amiga) permise a molti di comprarlo nel mercato pirata. Nintendo aveva ottenuto ciò che voleva, ma aveva reso Giana Sisters un vero e proprio cult game.

Come se non bastasse, la colonna sonora era curata da Chris Hulsbeck, che con Rainbow Arts collaborerà spesso creando musiche immortali come quelle dei primi due Turrican.

Dopo una re-issue poco fruttuosa su Nintendo DS, grazie al progetto Kickstarter le due sorelle Giana e Maria possono tornare a saltare in paesaggi da incubo. Il 23 ottobre è uscito per il mercato arcade e PC Giana Sisters Twisted Dreams. Prontamente accaparrato dal vostro Te Sbundle, questo coloratissimo platform stavolta non ha niente in comune con il famoso idraulico.

Twisted Dreams vedrà la psicotica Giana avventurarsi nel mondo dei sogni per salvare sua sorella Maria. Giana, ormai veterana dell’universo onirico, riesce a manipolare l’ambiente a suo piacimento per raggiungere piattaforme lontane o far sparire muri che le sbarrano la strada.

Tutto il gioco ruoterà intorno a questo potere, l’ambiente cambierà ad ogni passo rendendo l’ esperienza confusa come solo un sogno sa essere; la musica, riarrangiata dal maestro Hulsbeck per l’occasione, accompagnerà puntualmente il cambiamento.

I fondali sono dettagliatissimi, molto meglio del primo Giana Sisters, da non crederci!

Se la bionda Giana sarà accompagnata da una musica dolce e soffusa mentre cammina nel mondo dell’incubo, la metallara controparte coi capelli rosso fuoco correrà e salterà nella parte del sogno. Come già detto precedentemente, il cambio da una realtà all’altra avviene di continuo e dopo qualche livello le variazioni musicali da elemento di contorno diventeranno un elemento di disturbo. Per fortuna, i programmatori hanno inserito un’opzione che ci permette di mantenere uno dei due temi per tutto il gioco.

Il level design è curatissimo, bisognerà tornare più volte sui nostri passi al fine di recuperare tutte le gemme che ci occorrono per sbloccare i livelli successivi, per affrontare i salti più difficili la nostra amica Giana avrà a disposizione un salto piroetta che le permette di rimanere in aria più a lungo e una capriola infuocata che servirà a distruggere i muri più fragili.

Ovviamente non è tutto bello, qualche imprecisione nelle collisioni vi farà tirare giù numerosi moccoli, senza contare che i livelli sono enormi e i checkpoint scarsi. Posso tranquillamente affermare che Twisted Dreams non sfigurerebbe nell’elenco dei giochi frustranti fatto qualche articolo fa.

Guidata con la tastiera, Giana sembra poco reattiva, a volte i salti sono poco precisi e gli slittamenti sui bordi delle piattaforme di solito sono compensati in difetto: di conseguenza si muore più spesso (questa frase chi la capisce, la capisce).

In conclusione, Giana Sisters Twisted Dreams è un must per gli amanti dei platform (se avete già comprato Rayman Origins) e un giochino carino per i non amanti del genere, graficamente curatissimo, musicalmente pazzesco, difficile al punto giusto. In un periodo in cui il platform sembra tornare a nuova vita, TD riesce a ritagliarsi una buona fetta di attenzione senza sfociare nel plagio come successe al capostipite della serie e porta al genere soluzioni apparentemente più fresche. Un plauso ai ragazzi di Black Forest Games che, prendendo un’idea semplicissima, hanno saputo creare un gioco davvero ottimo.


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