Gioca Giuè

Il blog di videogiuochi che non stavate aspettando altro

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YOU WA SHOCK!

Per chi come me è cresciuto guardando i cartoni animati di Kenshiro, l´approdo dell´unico discendente della Divina Scuola di Hokuto nel mondo dei videogiochi ha rappresentato per molti anni una sorta di miraggio la cui concretezza ha molto spesso coinciso con cocenti delusioni. Nel mio caso, poi, si trattava di bypassare il rigoroso divieto che i miei genitori avevano imposto sul cartone di Buronson e Tetsuo Hara: troppo violento, troppo adulto.

Diventato più grandicello, con la nascita di mio fratello, la situazione non andò certamente migliorando. Pur non essendo più vincolato da restrizioni, i miei si assicurarono che non esponessi il piccolino alle avventure di Ken. Capirete bene quindi che rimanere aggiornato sugli sviluppi della vicenda fosse per me difficilissimo. In mano avevo solo due carte da giocarmi: la prima, e di gran lunga la la migliore, consisteva nel passare pomeriggi a casa di amici e compagni di classe chiaramente liberi da qualsiasi restrizione  imposta dall´alto. La seconda, un supplizio, era vedere il cartone a casa dei nonni, esponendomi in questo modo alle loro lamentele. Il nonno e la nonna non si preoccupavano minimamente di nascondere quello sdegno tipico di chi come loro veniva esposto ad una cultura lontana e ad una rappresentazione della stessa cosí estrema da non capirla.

Con i videogiochi la questione non era poi cosí differente. Ricordo la vera e propria impresa eroica da me intrapresa per entrare in possesso di una copia pirata di Last Battle per Amiga 500 (per inciso, orribile porting da Megadrive), prodotto da SEGA nel 1990. Alcuni miei amici, ed io compreso, aspettavamo l´arrivo di questo gioco come un vero e proprio segnale dal cielo. Ovviamente quel cielo decise di inviarci un segnale molto preciso, che corrispose ad uno dei giochi più brutti ai quali avessimo mai giocato.

Last Battle era un picchiaduro a scorrimento orizzontale, censurato in Europa (censura fortunatamente aggirabile tramite l´inserimento di un codice nella schermata dei punteggi) che ripercorreva la prima serie dell´anime di Ken rendendola giocabile attraverso un sistema che definire povero e frustrante sarebbe quasi un complimento. Tutto ció che oggi mi è rimasto di quel gioco è la musica, urticante come poche cose al mondo. Se non ci credete, date uno sguardo a questo gameplay:

https://www.youtube.com/watch?v=FryTfEpdEGU

Oppure leggete il commento dell´utente Andrew Vrba che riporto qui:

You know, I didn´t think it was possible to make Last Battle suck any harder than it already did, but by GOD, they found a way“.

Certo, c´era il manga direte voi, ma non la farei cosí semplice. Tra il 1988 ed il 1989, che io sappia, esisteva una sola pubblicazione reperibile. Il suo nome era Zero, e proponeva estratti da manga di ogni genere, compreso naturalmente Hokuto no Ken. Portare a casa il fumetto era impensabile, cosí, mese dopo mese, lasciavo il nuovo numero in gestione ad un compagno di classe il quale alla fine delle medie negò di averli mai avuti. Alla fine della terza media, il suo nome in rosso con la deliziosa parolina “RESPINTO” campeggiava sui quadri. Una giusta punizione, homo homini lupus.

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KARA TOUGH BOY TOUGH BOY TOUGH BOY

Flash forward.

Berlino, Gennaio 2015. Fortunatamente non un inverno “nucleare” con temperature sui meno 20 gradi, ma più mite e clemente.

Tornando dal lavoro, in un grande impeto di generosità verso me stesso, decido di farmi un regalo, acquistando un gioco tra quelli usati o in offerta nel Video Center, che potete ammirare in questo scatto. Sí, proprio lui, come direbbe Piccinini.

dvd center

Ormai è passato qualche mese, e non ricordo su quali titoli fossi indeciso, ma come mi spesso mi accade, devo aver passato un buon venti minuti soppesandone almeno due, valutandone i pro e i contro fino a quando, rovistando pigramente tra gli scaffali per concedermi almeno una terza scelta non mi imbatto in Ken´s Rage 2.  Nel giro di un quarto d´ora mi ritrovo a casa, the bollente, sigaretta, e pad tra le mani.

Ken´s Rage 2 si presenta per quello che è, niente fronzoli. Un titolo tecnicamente pessimo, la cui meccanica di gioco cosí come il suo aspetto grafico non possono essere considerati nemmeno lontanamente al passo con i tempi.

https://www.youtube.com/watch?v=sGVHBiuZ0NY

Immagino sia pacifico inserire Ken´s Rage 2 nel filone Hack´n´Slash, (noooo si dice Musou non capisci niente!!!) categoria che vede tra le sue fila, credo addirittura come massimo esponente del genere, God of War III, gioco sul quale mi lasciai andare a qualche innocua considerazione qualche tempo fa, sempre su queste pagine.

Tutto quello che avete letto su questo gioco, è vero. Spaziogames non esita a dipingerlo come un titolo praticamente disastroso (5/10), mentre la redazione di Multiplayer ci va un po´più cauta (6.5/10). Quello che colpisce però sono le valutazioni dei lettori, che riescono ad alzare di due incredibili punti entrambi i giudizi e che dimostrano come l´affetto del pubblico non sia mai scemato. Purtroppo Ken´s Rage 2 non passerà mai alla storia come un gioco innovativo, graficamente sconvolgente e tecnicamente avvincente. Nelle situazioni in game gli sprite sono discutibili, l´intelligenza I.A. è quella di un criceto e alcune situazioni di gioco (come per esempio poter massacrare teppaglia a cavallo di Re Nero o in sella alla motocicletta di Bart) inserite dagli sviluppatori con il chiaro intento di rompere la monotonia dell´azione, fanno pensare ad un pomeriggio nella sala delle torture di Guantanamo come ad una sana e frizzante alternativa. Il gioco è per sua natura molto ripetitivo, ed alcuni tratti sono di conseguenza noiosi, anche se a mio personalissimo modo di vedere questa della “noia spalmata”  è una prerogativa del genere che si accetta nel momento in cui si sceglie di giocare ad un Hack´n´Slash.

I comandi si riducono alla pressione di due tasti con l´aggiunta di un terzo per chiamare la supermossa, nel caso di Ken pescata tra le sue piú emblematiche, che permette di falciare una cinquantina di nemici alla volta. Esistono inoltre degli elementi GDR nella forma di pergamene da gestire nei rispettivi slots nel menu per aumentare attivamente o passivamente questa o quella caratteristica , ma che in sostanza non credo spostino troppo in termini di gameplay o di efficacia delle mazzate, anche perché il livello generale di difficoltà è bassino. Nella modalità Sogno inoltre, vi sarà concessa la possibilità di utilizzare praticamente tutti i personaggi più rilevanti del manga per massacrare chiunque vi si pari davanti. Ho trovato personalmente esaltante fare a fette centinaia di corpi con Rey o farli direttamente esplodere con il grande Toki (“Fratello mio! SAGGIO!”)

La colonna sonora è a base di Jap Rock tiratissimo, batterie con rullanti enormi impiegati a scandire i tempi di marcia o cavalcata eroica, chitarre soliste in costante esercizio armonico ed in continua tensione orgasmica, ritmiche serrate e fomentone.  Aggiungo che pretendo da Caizzi il premio “Magma Psichedelicooooh” dopo questa recensione cazzona della colonna sonora. Un paio di esempi qui di seguito.

https://www.youtube.com/watch?v=aq0uPlQcwH4
https://www.youtube.com/watch?v=pXcN4QnRmRw&index=3&list=RDaq0uPlQcwH4

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NO BOY NO CRY

Non esiste, secondo me, una sensazione di noia classificabile come più o meno peggiore/migliore. I ragazzi del Santa Monica per quanto mi riguarda ad esempio possono pure aggiungere tutte le cut scenes del mondo, una musica trionfale con trombe, tromboni e coro dei dannati e duemila cose che accadono sullo schermo – seguendo gli stilemi di sobrietà dettati da George Lucas (è un eufemismo spiritoso questo) –  ma, alas, la realtà è sempre la realtà, e questa realtà, in God of War cosí come in Ken´s Rage vuole che il giocatore compia lo stesso meccanico movimento alternandosi tra X e O per conseguire un solo ed unico obiettivo, quello della carneficina. E non fraintendetemi, le carneficine gratuite nei videogiochi sono STUPENDE. In questo senso poter manovrare Rey, Raoh, Toki, Shu, Shin, Souther, Fudo, Falco, Hyo, Kaio e moltissimi altri nei campi di battaglia della modalità SOGNO, falciando nidiate di avversari e facendone esplodere centinaia con le varie tecniche di Hokuto, Nanto, Gento o Splendete Scuola di Hokuto è bellissimo e almeno personalmente potrei andare avanti per ore facendo schizzare Rey da una parte all´altra dello schermo scatenando sulle orde nemiche tutte le sue tecniche più mortali.

Sempre per rompere le palle ai Santa Monica (fans di God of War, non prendetevela) non esiste il minimo dubbio su chi,  secondo il sottoscritto, tra Ken e KrAUtos sia più dotato in questa raffinata arte, come spero avrete capito, ma, come è giusto che sia, è sul piano narrativo che Ken´s Rage 2 supera di gran lunga le avventure dell´ultrà del Novara calcio che per qualche motivo vuole menare agli dei dell´Olimpo.

https://www.youtube.com/watch?v=uMVKmVAgZts

Dal punto di vista narrativo Ken´s Rage 2 è un capolavoro fatto e finito, cosí come il manga, cosí come l´anime.  La storia qui è importante e densa di eventi e Ken´s Rage 2 permette di riviverla tutta, dico TUTTA, da Shin e Julia fino a Souther, da Souther fino a Raoh, da Raoh alla scuola di Gento e dalla scuola di Gento fino alla morte di Kaio (che tra parentesi era il nome con cui mi firmai quando una mia lettera con dei cheats per “Tornado” su Amiga 500 fu pubblicata su The Games Machine con il consiglio da parte del redattore di “…Caro Demonio Kaio, grazie per i tuoi cheats per Tornado, ma, nel caso tu voglia scriverci ancora, ti prego a nome di tutta la redazione di TGM di SCRIVERE PIU´GRANDE E PIU´CHIARO!!!).

Certamente da segnalare come le avventure di Ken vengano qui riproposte attraverso una sorta di manga dinamico-virtuale, di cui un esempio qui sotto, veramente molto coinvolgente e ben realizzato, con voci – grazie al cielo – in lingua originale. Una volta completato il gioco, sarà possibile rivedere il tutto comodamente sdraiati sul divano con una birra o due e grande fomento, un po´come è capitato a me e al mio amico Peppe (ciao Peppino!) quando è venuto a trovarmi a Berlino.

https://www.youtube.com/watch?v=cNcTS5cbj94

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We are living, living the Eighties, We still fight, fight in the Eighties

Purtroppo Ken´s Rage 2 non è un titolo per tutti, e in tutta sincerità, volendo fare i cinici, è una cagata di gioco. Non esiste una sola ragione per comprarlo, nuovo od usato, a meno che non siate dei fan. Certamente il contenuto enorme offerto è allettante e di fatto, in un colpo solo, vi assicurereste di ripercorrere nel giro di 30/40 ore di gioco l´intera saga di Ken scontando però, e andiamo a riassumere, un comparto tecnico globalmente insufficiente sia intrinsecamente sia a confronto con le produzioni relative all´ormai vecchia generazione di console.

È triste quindi per me constatare come il mio giudizio finale debba purtroppo uniformarsi a quello della stragrande maggioranza delle recensioni che lo hanno trattato, ed è altrettanto triste considerare che ad opere di questo spessore, al momento della trasposizione videoludica, non venga quasi mai concessa quella dignità che almeno il tanto tempo trascorso dalla nascita dovrebbe garantirgli di statuto.

Ken´s Rage 2 è un gioco come già detto adatto esclusivamente ai fan della serie, e nella pura disputa  nel campo degli Hack´n´Slash, God of War III gli è nettamente superiore. Come dicevo poco sopra, per me non esiste nessuna differenza tra God of War III e Ken´s Rage 2, se non quelle tecniche evidenti, frutto della bravura ed anche del budget a disposizione del team degli sviluppatori e che rendono un gioco, alla fine, più fruibile di un altro. In Ken´s Rage 2, ciò che risalta e che personalmente da più fastidio è l´incuria desolante che caratterizza ogni singolo aspetto del gioco, eccezion fatta per la parte narrata. Magari il paragone è fuori luogo, anzi lo è sicuramente, però penso ad una software house come Bethesda, o anche il Santa Monica di God of Wars (visto che l´ho usato come metro di paragone), che non lasciano nulla al caso. Certamente la questione del budget a disposizione ha un´importanza più che fondamentale, ed evidentemente la Koei non può gareggiare sul piano economico con questi due colossi, ma qui si ha la sensazione che non solo non ci sia stato supporto economico, ma che gli addetti ai lavori se ne siano proprio strainfischiati. Il presintimento manco troppo velato è che invece di impiegare le 8 ore giornaliere lavorative curvi sui propri computer tentando di rendere Ken´s Rage 2 quantomeno passabile, gli sviluppatori abbiano piuttosto preferito giocare a Fifa  o Candy Crush dedicando al massimo una mezz´ora al giorno al titolo in questione. E questa negligenza, questa trascuratezza, questa trasandatezza, si vedono tutte, ed una cosa che trovo essere inaccettabile.

La forza di Ken´s Rage 2 risiede altrove, e decisamente non nell´aspetto grafico. Ma poi, che importanza ha la grafica? È da ieri disponibile su Youtube la presentazione di Fallout 4 all´E3 (ritorna la mia amata Bethesda) e leggo commenti di gente indemoniata per la “qualità della grafica”. Fallout 3 forse soffriva dello stesso deficit, ma aveva la capacità di trasportare il giocatore in un “altrove”  dove un videogiocatore deve sempre sperare di essere trasportato. Ecco, se mi permettete una chiosa un po´sentimentale, ma credo in fondo vera, la forza e la portata di un titolo come Ken´s Rage 2 sono in grado di colpire tutti quelli che hanno amato Kenshiro nella loro infanzia.  Chiudendo gli occhi, forse, potreste anche voi  ritrovarvi in un luogo del tempo che non esiste più se non nella vostra mente e nei vostri ricordi. O nell´armadietto del bastardo che mi ha fregato tutti i numeri di Ken.

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