BATMAN ARKHAM KNIGHT ha raggiunto tutti i sistemi di gioco! Ha impiegato quattro anni e sposato una nuova generazione di console, per arrivare da noi! In proporzione è come se su GiocaGiuè venisse pubblicato un articolo ad ogni puttanata scritta da Salemme (seee, magari fossimo così prolifici). Siamo certamente di fronte ad una grande produzione. Ma di che cosa, sinceramente, non capisco bene. Ora non vorrei apparire come un cinico calcolatore ma parliamoci senza ipocrisie: a noi, di guidare la Batmobile che ci cambia nella vita? Dice: “Ma se non ci ficcavano quella, sai che novità!”.
Ok, sono d’accordo, ci voglio credere, voglio essere fiducioso ma, se guardo al passato, francamente, ricasco nello scetticismo. Eh già, perché se è vero che la serie “Arkham” ha sempre trovato un modo per appassionarci, non si può dire la stessa cosa di tutte le missioni in Batmobile. Quanto ci è costato per esempio, in termini di rotture di coglioni, arrivare allo scontro con il cavaliere di Arkham?
Tantissimo. Come tantissimo sono costate, sempre disquisendo di frantumazione di zebedei, tutte le missioni secondarie. E va bene, l’uomo è per natura curioso, esploratore ma, per esempio, per quanto riguarda la prima volta di Batman alle prese con l’enigmista, a parte quel primo passo che ci porta al cospetto di una Catwoman rapita (tutta da gustarsi con visuale in prima persona), cosa ha dato a noi giocatori, la scelta di viaggiare sul nostro bolide? Tutti gli enigmi soppiantati da gare in automobile di quale utilità ci sono stati?
Ma pure le mine distrutte da quel piccolo carro armato in scala ridotta sul suolo di Gotham; e pure le guerriglie urbane (a proposito, ma la Batmobile con la skin di Joker? Sarà disponibile in qualche missione secondaria? Ce ne sarà un’altra con le tette, in onore delle protagoniste femminili?), a cosa sono servite?
Abbiamo forse resuscitato i nostri genitori? No. Abbiamo forse preso a schiaffi Robin per zittirlo? Nemmeno. Siamo finiti a letto con Catwoman? Figurarsi! E allora?!?! Ripeto, entusiasma anche me l’avventura dell’uomo-pipistrello (e della donna, diciamolo, grazie ai DLC di Harley Quinn o Bat-Girl) per la città di Gotham, però stiamo attenti a non farci ingannare dalle false speranze.
Ho addirittura sentito che uno dei prossimi DLC sarà specifico sui tracciati di gara creati dall’enigmista.
Ma abbiamo un’idea – se questo progetto un giorno fosse realizzato – della vita che perderemo per giocare a ‘sta cazzata? Non è meglio ‘nu cinema, ‘nu café, a’ fica… ?!
Quindi mi sento di fare la seguente riflessione: continuiamo pure ad esultare di fronte allo spettacolo che è Batman: Arkham Knight, ma cerchiamo sempre di tenere i piedi per/sulla Terra.
Andiamoci piano con le spese, soprattutto in questo momento infinito di crisi economica; cerchiamo il gioco usato e non spendiamo in DLC fuffa.
Nonostante il gioco non perda la sua capacità di appassionare e mantenga gli elementi che hanno fatto grandi i primi capitoli, tipo la storia, la giocabilità e sopratutto l’ambientazione tutta fondata sulle situazioni tipiche del fumetto e sui personaggi ottimamente caratterizzati.
E cerchiamo di ricordare che senza le missioni secondarie esistono comunque grandi giochi.
E che non è necessario (sicuramente è bello ed affascinante, ma non necessario a qualsiasi costo) andare a fondo di esse per scoprire la fine di un gioco, ma che il più delle volte basterebbe accettare che tutto ha una fine.
E infine vorrei dire a tutti quei ragazzi che incontro e che mi dicono di volere scrivere per Giocaiuè (è un sentimento giovanile che riguarda prevalentemente gli obiettori della fregna), che i veri siti non perculerebbero un apprezzato articolo di Repubblica.
E che si può rischiare una querela anche scrivendo una recensione di Batman (in questo caso estremo è necessario avere una copertura giuridica per sopravvivere).
Sperando che almeno evitiate di giocarvi la versione PC che è uscita ammerda, se proprio lo volete giocare!