Gioca Giuè

Il blog di videogiuochi che non stavate aspettando altro

Il Ministero dell’Istruzione, in collaborazione con l’IRAPET-NUM (Istituto di Ricerca sulle Attività Paranormali e Terroristiche sui Nuovi Media) a seguito di ripetuti avvertimenti provenienti da diverse sezioni dei Servizi di Sicurezza nazionali, ritiene di fondamentale importanza diramare il seguente rapporto riguardo i rischi connaturati al prodotto videoludico multi-piattaforma “Slither.io”, raccomandando la pubblicazione della presente circolare sulle front-page di siti dedicati al computing, videogiochi e nuovi media sull’intero territorio nazionale:

Slither.io, anche conosciuto come “Slither” o “Slitherio” (pronuncia Inglese: ‘sliteraio’), un così definito “gioco arcade” prodotto dal Sig. Steve Howse (generalità non confermate) e rilasciato in forme compatibili con l’utilizzo su sistemi portatili iOS, Android nonché per più generalizzati Web Browsers quali Internet Explorer, Mozilla Firefox, etc., viene offerto da non precisate entità commerciali come download gratuito, ed ha recentemente superato come popolarità le principali app offerte da vari marketplace virtuali, rendendo necessaria un’attenta disamina. Tramite la sua improvvisa popolarità, “Slither.io” attrae utenti ignari a compartecipare di un’esperienza simile ai videogiochi “MMORPG” (Massively Multiplayer Role-Playing Games) basata attorno ad una semplice premessa dai toni infantili: controllare un personaggio dalla inquietante forma di verme o serpente colorato il quale, muovendosi in un universo monocromatico, ha come obiettivo il “mangiare” delle sfere luminose al fine di crescere in larghezza e lunghezza.

Una volta entrati nel gioco, gli utenti scoprono con sorpresa di non essere soli, ma di condividere un inquietante spazio apparentemente infinito con un numero imprecisato di “players” provenienti da molteplici località, tutti impegnati nella stessa, apparentemente innocua ma priva di senso attività videoludica. La mancanza di qualsivoglia consenso alla partecipazione dell’utente in un contesto sociale, per quanto presentata come attività ludica e mascherata da forme pseudo-infantilizzate, rappresenta un’ovvia e grave contravvenzione dell’art. 442 del D. Lgs 332/2014 (“regole privacy online”).

In aggiunta alle sopraindicate mancanze documentazioni sulla privacy e sul consenso degli utenti di “Slither.io”, osservazioni condotte dalla task force incaricata dall’IRAPET-NUM confermano l’esistenza di pratiche riconducibili allo sviluppo di cyber-cultismo: laddove il gioco propone una simulazione di individualistica vita animale, in cui il giocatore è chiamato ad intrappolare nelle proprie “spire” gli avversari per poi cibarsi della loro “essenza vitale” (rappresentata nel gioco da una sorta di nuvola luminosa), numerose segnalazioni confermano la formazione di gerarchie e proselitismo, in cui gruppi di utenti “novizi” (come intuito dalla dimensione del loro serpente) seguono un “leader” di dimensioni sproporzionatamente maggiori, obbediendo ciecamente ad i suoi comandi, e persino deprivandosi della propria “essenza vitale” per compiacere il cosiddetto “leader”.

Rapporti condivisi con l’IRAPET-NUM da servizi di intelligence nazionali ed internazionali fanno menzione di documenti classificati indicanti una possibile connessione tra il Sig. Steve Howse, il programmatore di nazionalità Russa Yenin Saveliy (“ORBRS”) Denisovich, ed il centro di ricerca Russo TrMIITochMash dedicato allo sviluppo di hardware militare. Le implicazioni contenute nei suddetti rapporti, non confermabili dal nostro Istituto, suggeriscono che il software “Slither.io” possa essere in realtà un frontend dedicato all’addestramento di sistemi di targeting per droni e altri veicoli da combattimento sperimentali. La precisione ed attenzione richiesta agli utenti nel controllare il proprio serpente in un ambiente simulato ricco di target di diverse dimensioni e funzioni, nonché la locazione dei server remoti cui il software trasmette un flusso continuo di dati criptati (Yekaterinburg) rende questa possibilità non inverosimile.

Un recente studio compilato dal Cambridge Cyber Security Institute (CCSI) in collaborazione con il Politecnico di Torino (Abbott, Dellerio, Zhang et al, 2015), presentano prove sufficienti a confermare una connessione quantomeno indiretta tra i dati generati dai movimenti del mouse degli utenti di “Slither.io” e il loro utilizzo come “random seeds” per la creazione di chiavi crittografiche impiegate nei più diffusi ransomware virali di ultima generazione, non a caso conosciuti con nomi collegati etimologicamente a vermi o serpenti (CryptoWerewürm, W32/Wyvern, SQL olgoi-khorkhoi, WorldSerpent). Ulteriori studi sono in corso per determinare i rischi diretti corsi dai giocatori e le loro responsabilità indirette riguardo la proliferazione dei suddetti software virali.

Meno verosimili ma di complessa natura appaiono le sempre più numerose segnalazioni di utenti privati sul territorio nazionale riguardanti supposte pratiche di natura terroristica o cultistica. Un numero sostanziale di queste segnalazioni indicano la presenza, all’interno del software “Slither.io”, di gruppuscoli di serpenti di varia lunghezza spesso radunati in spazi adiacenti, e impegnati tramite l’uso del proprio corpo virtuale nella formazione di lettere e simboli di difficile interpretazione. In un caso individuale, ampiamente trattato dai media Francesi, un gruppo di utenti residenti in Medio Oriente avrebbe usato il videogioco per trasmettere messaggi in codice riguardanti imminenti attacchi terroristici sul suolo Europeo.

La popolarità di “Slither.io” ha infine contribuito a generare innumerevoli voci e leggende metropolitane riguardanti la presenza, all’interno del gioco, di serpenti di proporzioni straordinarie, di “Vermi Antichi” di una grandezza tale da occupare l’intero schermo al loro passaggio, o di una lunghezza tale dal richiedere interi minuti per raggiungerne una delle due estremità. Alcuni forum di discussione situati nel cosiddetto “deep web” attribuiscono a questi enti fittizi proprietà allucinatorie o persino criminali, ritenendoli capaci di emettere sequenze luminose in grado di ipnotizzare altri utenti, o di infettare l’hardware di chiunque li incontri tramite virus sonori uploadati tramite personalizzazioni del codice sorgente. L’esistenza di tali fenomeni, o degli ancor meno plausibili culti di entità quali L’Ushh-Ffhrr o Jrmon’gndr, è da considerarsi come prodotto di suggestione collettiva, ed è pertanto scoraggiato il perpetuarne la diffusione memetica tramite contagio narrativo.

In piena coesione con le attuali misure di contenimento approvate da altri paesi Europei, l’IRAPET-NUM sconsiglia qualsiasi uso, privato o commerciale, di ricerca o educativo, del software “Slither.io”, ed incoraggia i cittadini a segnalare alle autorità competenti qualsiasi sospetto riguardo le ramificazioni criminali, cybercultiste o terroriste potenzialmente collegate al suddetto.

Alberto Malbranca
Direttore Esecutivo per la Ricerca
IRAPET-NUM

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