Hai voglia di rugby ma sei troppo magro o troppo ciccione o troppo sedentario? Devi assolutamente sublimare le tue tendenze rugbistiche, ma gli arti e gli organi vitali ti servono intatti per vegetare e lavorare?
Non c’è problema, caro lettore di Gioca Giuè: la EA Sports non ha deluso le tue aspettative, e se rientri nelle voci di cui sopra sai benissimo che esistono giochi di rugby firmati EA Sports dal 2001.
Noi, però, ci vogliamo rivolgere a quelli che non sanno nemmeno cos’è, il rugby, se non uno sport affine per intensità di dolore ai Giochi senza Frontiere Giapponesi.
Il gioco del rugby ha regole a prima vista davvero senza senso: devi fare i punti ai tuoi avversari, ma la palla la devi lanciare all’indietro, altrimenti come punizione verrai freddato con immani sofferenze da quelli dell’altra squadra. In ogni caso, i tuoi avversari tenteranno lo stesso di spegnerti a mani nude, anche se passi la palla all’indietro al tuo compagno di squadra. Ciononostante, quelle risse in campo tutte ordinate che spesso si vedono non sono risse, ma raggruppamenti, mischie e… ok, sono risse in campo.
Il giocatore più fighetto della squadra è quello che tira i calci tra i pali: il 98% di questi soggetti – che in genere vestono il numero 10 – sono delle femminucce, per cui placcarli sarà davvero facile. Un 1% è di una bellezza splendente ed eterea, mancino e perfetto dentro e fuori dal campo; l’altro 1% si chiama Jonny Wilkinson.
I ciccionazzi più corpulenti sono i piloni: attenzione al loro alito. Quelli che svettano sono le seconde linee; quelli che picchiano sono i flanker: state attenti, possono uccidere con la sola imposizione delle dita. I più piccoletti e rompipalle sono i mediani di mischia, mentre quelli velocissimi sono le ali: se riuscite a prenderli, spezzarle sarà semplice.
Le versioni di rugby più famose per pc e PlayStation sono quelle del 2006 e del 2008: come vedete dalla prima diapositiva, ne abbiamo fatto un sunto sommario, dato che di partenza non ci capite nulla di rugby e quindi per voi le due versioni sono uguali.
Rispetto al 2006, comunque, molte cose sono cambiate: dall’aggiunta di nuove telecamere,inquadrature e zoom per le fasi più delicate del gioco, al maggiore coinvolgimento nella partita e migliore controllo dei raggruppamenti e delle spinte in mischia. Le animazioni sono più fighe, ma le facce dei giocatori sono sempre irriconoscibili rispetto alla loro versione reale, il che è molto brutto se siete femmine o gay in tempesta ormonale da sublimazione di certi istinti.
Dimenticatevi i falli laterali e le rimesse del calcio: nel rugby rimettere l’ovale in campo è un’operazione da cheerleader. Le touche infatti sono davvero coreografiche, e i comandi sul vostro pad altrettanto intuitivi. Scegliete la direzione e la lunghezza del lancio con un tasto, e i vostri cheerrugby faranno salti e cose fighe.
I tentativi di uccidere i giocatori si chiamano placcaggi, e placcare nei videogiochi di rugby è un’arte ricercata. Posto che il cerchietto rosso del vostro giocatore sarà sempre troppo lontano per permettervi un placcaggio da antologia (a meno che non siate puntualmente sculati, allora andate a scommettere alla Sisal), il bug del placcaggio su un uomo senza palla è stato rimosso. Quindi, se volevate far espellere tutta la vostra squadra perché è vietato placcare la gente che non ha l’ovale in mano, non comprate Rugby 08 e tenetevi stretta la versione 2006.
Per i patriottici, sappiate che gli inni nazionali sono un must del rugby: mai visti omaccioni due metri per sei che piangono sulle note del loro inno? Nel rugby succede anche questo. Nel videogioco non piangono, ma la EA Sports è riuscita lo stesso a far incazzare il dio ovale: la spettacolare Haka degli All Blacks neozelandesi è guidata nella versione 08 dal capitano Richie McCaw, una specie di bestemmia perché è bianco (tra l’altro, non ho MAI visto McCaw col caschetto, AHAHAH!). Per i puristi, rimandiamo alla versione 06, con Umaga protagonista cattivo cattivo.
Le possibilità di gioco, che consta tre livelli di difficoltà, sono tante e diverse: oltre ai tradizionali Six Nations e Tri Nations, avrete la possibilità di partecipare al campionato del mondo e di riscrivere la storia di 30 partite memorabili. Inoltre, potrete gestire un club a scelta tra i molti proposti nei loro campionati nazionali o continentali. Ma qui inizia anche la lunga sequela di bug che un testimone che vuole restare anonimo ha definito eufemisticamente come “caratteristiche che rendono il gioco un po’ ridicolo e un po’ naif“.
Infatti, se la EA Sports ha acquistato i diritti per tutte le nazionali più importanti, gli stessi giocatori nei club hanno nomi falsi. Per esempio, Pez diventa Zep, Bergamasco si trasforma in Bercamasgo, Del Fava diviene Fel Dava e così via con altri esilaranti taroccamenti.
Un’altra cosa clamorosa succede quando si crea una maul, ossia una rissa in piedi a chiappe strette: il giocatore che ha il possesso dell’ovale riesce sistematicamente ad avanzare, anche se per esempio gioca con la Repubblica Popolare di Giuggianello contro il Sudafrica campione del mondo.
I bug aiutano il culo. Ossia, le situazioni random che ti favoriscono o meno sono totalmente in mano al sistema di gioco. La casualità entra in scena quando ti placcano un giocatore e si crea la ruck, cioè una rissa a terra a chiappe aperte: infatti, rischi che il gioco decida che perdi il possesso. Il perché non è dato di saperlo, nemmeno a noi di Gioca Giuè.
In più, con il tasto magico e segreto del tuo pad puoi inaugurare una serie di falli maledetti e bastardi che faranno crollare la mischia o la maul, o giocare sporco in ruck. I primi due falli vengono sistematicamente fischiati, ma per il terzo è diverso: se sei sfigato l’arbitro fischia e sono cazzi tuoi, se però hai culo guadagni in automatico un possesso di palla anche se sei stato antisportivo e malvagio.
Il baco dei giocatori fuori ruolo, poi, è fantastico. Se fai giocare uno dei tuoi non nel suo ruolo, sistematicamente farà cazzate. Sempre. Il brutto è che i giocatori nella realtà sono spesso versatili e possono coprire tanti ruoli, ma la EA Sports ha deciso che ogni player può avere solo tre ruoli. E così rimpiangi di non vedere una partita vera. Ancora più drammatico è quando i giocatori hanno un ruolo solo ed è stato messo sbagliato: come vedere un ippopotamo che balla il lago dei cigni, insomma.
Nota a piè pagina, che più che un bug è una condanna: è impossibile giocare contro il computer quando hai di fronte una squadra che schiera l’affascinante Dan Carter o Jonny Wilkinson a numero 10. La spiegazione è nelle parole del nostro informatore anonimo: “Perché inventano sempre aperture stronzissime o calci 20 metri dietro il tuo estremo”.
In poche parole, fanno quello che fanno tutti i giorni, solo che tu non sei mai entrato in un campo da rugby e non sai cos’è un estremo.
La nostra carrellata sul rugby videoludico finisce qui: spero che abbiate capito tutti come si gioca a rugby, ma se avete bisogno di una recensione ancora più idiota e fatta da scemi per scemi, leggetevi questa cosa qui. Potrei dire cose molto brutte su questa recensione, ma credo di essere generosa se la definisco come la corazzata Potionkin.