Non ho mai posseduto una console fino ai 16 anni. Prima di allora il mio unico approccio casalingo con i videogiochi era avvenuto con il Commodore 64 o il mio fido Gameboy. Quando mio cugino si ruppe il cazzo perchè aveva l’ età giusta per andare a trombare, decise di regalarmi la sua Amiga. Nonostante il regalo mi consideravo un bambino poco fortunato perchè possedere un’ Amiga (500 la mia) comportava automaticamente ansie da prestazione con gli altri ragazzini, del tipo: “seee io c’ho l’Amiga 600, te caco in testa“, “Pfff io c’ho l’Amiga 2000 che me fa pure le pippe mentre metto i floppy porno“.

Tuttavia, il fatto di poter andare al negozio di Hardware e Software (così si chiamava) sotto casa di mia nonna mi aveva permesso di prendere migliaia di giochi copiati per un pungo di riso, questo mi rendeva estremamente felice, anche perchè le conversioni per Amiga dei giochi che giravano sulle console di allora facevano veramente cacare gli uccelli, una su tutte Street Fighter II, non volevo spenderci più di 2000 lire.

L’ Amiga mi ha quindi accompagnato per 8 lunghi anni, raccontando storie a modo suo, un modo laconico, schizoide e frammentario. Tanti sono i titoli che mi sono rimasti nel cuore, parlerò solo dei più meritevoli:
Apidya: Sparatutto a scorrimento orizzontale in cui una giovane coppia viene molestata da uno stregone che avvelena nella notte la pulzella e se la rubba. Il giovane coppio decide di andare a recuperare la dolce metà trasformandosi in un’ape e mostrandoci le bellezze del mondo microscopico. Direte voi, ammazza che merda, invece no, perchè le musiche di Chris Hulsbeck salvano tutto e vi sembrerà davvero di volare dentro fogne malsane o in mezzo a campi profumati.
Voto: 9
Turrican II: Chi se ne frega se la trama non esiste, siamo armati fino ai denti e spariamo a tutto quello che si muove mentre camminiamo in livelli enormi (per l’epeca) mentre la musica incalzante ci spinge alla devastazione totale.
Voto: 8,5
Rick Dangerous: In questo platform impersonate un Indiana Jones più viscido e con un perenne sorriso ebete che dagli scavi messicani finirà suo malgrado a sabotare i piani della Germania nazista. Effetti sonori al limite del fastidio, uno dei grandi giochi bestemmia per questa piattaforma. I più coraggiosi possono giocarlo qui

Voto: 7
Jim Power in the Mutant Planet: Negli anni 90 la fantasia dei programmatori era ridotta a platform e sparatutto. C’erano anche dei giochi di calcio (ma non saranno presi sul serio fino all’ uscita di Sensible Soccer). Questo titolo fonde entrambe le cose mettendo anche una grafica con dei colori non fastidiosi e delle musiche come sempre spettacolari del già sopracitato e prezzemolino Hulsbeck
Voto: 8,5
Moonstone: Gioco di ambientazione medievale sanguinosissimo (per l’epeca). Quattro cavalieri viaggiano per il Regno senza un motivo valido e cercano di sopravvivere agli attacchi di draghi e creature cattivissime, come se non bastasse potrebbe anche capitare che un altro cavaliere vi voglia derubare. Giusto perchè stavate passando di lì.
Voto: 10
Agony: Tutti quanti saranno d’accordo con me nell’ affermare che l’età dell’ oro dei giochi per Amiga sia dovuta soprattutto al lavoro della Psygnosis. Dopo capolavori come la saga Shadow of the Beast o Lemmings, la softwarehouse di Liverpool decise di autoincensarsi facendo un videogioco che ha per protagonista un barbagianni. Perchè uno dovrebbe giocare ad uno sparatutto che ha un barbagianni per protagonista? Ma è ovvio! La grafica, che negli anni 90 era l’ unica cosa che contasse, sticazzi se si moriva subito e tra un caricamento e l’ altro ci si poteva fare una tazza di cioccolato o di latte e biscotti a merenda.
Voto: 9 (ma solo per il barbagianni)
First Samurai: Uno dei pochi giochi in cui la trama di fondo era spiegata in modo chiaro.Una musica da Bronski Beat accompagnava la triste presentazione di questo gioco in cui un samurai perde il suo maestro e decide di inseguire il Re Demone, responsabile della morte, attraverso le maglie del tempo (chiamatelo Samurai Jack). Il gioco era bello da vedere ma una noia immortale da giocare, nemici brutti, non si capiva quale fosse lo scopo generale e inoltre era ambientato in un unico livello gigantesco (questo però era un pregio). Il tutto era condito con degli effetti sonori orrendi e un unico tema musicale. Se non sapete di cosa sto parlando e volete scoprirlo…
Voto: 7,5
Dopo questa carrellata di titoli inutili ma che hanno riempito il mio tempo prima che arrivasse la PSX a rovinare tutto, vi saluto brindando al retrogaming. Comunque Chris Hulsbeck rompe il culo pure a Vangelis. E con questo chiudo.