Gioca Giuè

Il blog di videogiuochi che non stavate aspettando altro

Capita. Altroché se capita!
Intendo il ferale momento in cui, nonostante la decina di console e relativa centinaia di giochi presi a 5€ su Play.com nel 2003 e che non hai mai tolto dal cellophane, nonostante Steam e tutti quei fottutissimi Humble Bundle che non hai mai approfondito, pronunci le fatidiche parole: “Vaffancuore, non ho un cazzo da giocare!”.

E allora inizi a pensare a quel periodo lì, quando avevi un PC di merda e giocavi solo console e chissà quanti capolavori ti sei perso! Però non hai voglia di metterti là con qualcosa di caotico, che il motore di Quake II nel 2012, giusto se rimaneggiato Valve, sennò non ce la fai. O con qualcosa di troppo lento, perché gli ultimi 7 giochi che hai giocato sono i 6 della prima stagione e il primo della seconda di Sam & Max, e addirittura hai iniziato The Longest Journey ma che balle è April, con i suoi commentini fessi che pare di interagire con una ex che ti richiama dopo 2 anni.

Quindi apri la chat. Anzi, le chat. Cioè, non il gatto. Dico proprio un sacco di chat. MSN, GTalk, Facebook, Steam. E chiedi consigli in giro. E ne esce fuori Planescape: Torment, che tutti dice essere niente male (alcuni dice addirittura “capolavoro”).
Ne valuti i pro e i contro. I pro:

  • tutti dice essere niente male;
  • alcuni dice addirittura “capolavoro”;
  • nei circoli dei nerd che contano una volta mi hanno scherzato duramente perché non ci ho mai giocato e ne sono rimasto molto ferito, anche per diverse ore.

I contro:

  • c’è da installare un cumload di mods anche solo per metterlo a 1440×900 che uno pensa sia una cosa normale, poi invece ti rendi conto che dieci anni fa ancora si andava in giro col monitorone catodicone che pesava una quaresima e aveva un decimo dei pixel di oggi;
  • è basato su D&D, che anche se quando mi taglio la barba sembra che ho 15 anni, alla fine ne ho quasi 40;
  • non è che è basato su D&D, ma su AD&D, quindi c’è tutto lo sfaccimme del THAC0, che anche solo per ricordarmi se è una O o uno 0 son dovuto andare a sfrugugliare su Wikipedia;
  • c’è un sacco di chiacchiere e sono certo al 50% che dovrò tenere aperto Notepad per prendere appunti (pen & paper nel 2012 li userà tu madre che non si vergogna a tirare giù la foresta amazzonica pur di ricordarsi gli indizi dei giochini elettronici) o al limite GameFAQs.

Quindi PEM. Unica versione fidata che gira è una cartella con dentro 4 .nrg, e io Nero non lo installo dal 1999, non so manco se è gratuito, boh. Mi metto a cercare un freeware qualsiasi per montare immagini .nrg. Ne trovo uno che manco deve essere installato, figata, pare il futuro.

Avvio l’installazione di Planescape: Torment e nel mentre vado a pisciare e da di là improvvisamente arriva un suono assurdo che è il trailer di Icewind Dale che parte a tradimento nel durante. Dallo spavento misso la tazza del cesso e torno di là a staccare le casse. Tutto pronto evviva!
Apro il sito che mi spiega quali mods installare per giocarlo al meglio e inizia con: ATTENZIONE! Se sei su Win7 non installarlo nella cartella default dei programmi che sennò: 1) capace che i save non savano a dovere; 2) piange Gesù Bambino.
Con tutto che non sono religioso, io quando i bambini piangono mi gira il cazzo. Quindi disinstallo, reinstallo (a casse spente! Te l’ho fatta infido trailer di Icewind Dale!) in una cartella a mio piacimento e inizio a installare il centinaio di mods e patch necessario acciocché io riesca a giocare a sto benedetto gioco a 1440×900, con i font leggibili e senza bug.

Lancio il gioco e mi creo un PG con solo carisma, che alla fine non ho voglia di picchiare la gente e con i zombis preferisco fare all’amore.
Mi risveglio che mi hanno dissezionato a dovere (Zamjatin, tu ne sai qualcosa?) e mi hanno inciso a coltellate un romanzo sulla schiena. Un teschio parlante di nome Morte (per gli amici romani: Morte, non Morté) mi dice cose tipo prendi la chiave, smazza i zombis e andiamo nella stanza dopo. Io smazzo i zombis, prendo la chiave e la metto nell’inventario (per gli amici anglofoni tra cui me stesso: inventario, non inventorio) e approccio la porta. Nel mentre noto un problema: il mio pupazzino cammina sempre rivolto a sinistra. Penso: ahaha che simpas i giochi antichi! Manco girare gli sprites! Ahaha!
Sottovalutavo le problematiche che si sarebbero rivelate di lì a poco.

Di lì a poco arrivo alla porta e ci clicco su. “This door is locked”. “This door is locked”. “This door is locked”. “This door is locked”. “This door is locked”. “This door is locked”. “This door is locked”. “This door is locked”. “This door is locked”. “This door is locked”. “This door is locked”. “This door is locked”. “This door is locked”. “This door is locked”. “This door is locked”. “This door is locked”. “This door is locked”. “This door is locked”. “This door is locked”. “This door is locked”.
Intuisco che c’è qualcosa che non va.
Prendo la chiave e la piazzo ovunque sia possibile piazzare una chiave in Planescape: Torment, compreso buttarla per terra con gesto stizzito. Non succede nulla.
Tiro un bestemmione, scusa Gesù Bambino ma quando ci vuole ci vuole.

Chiudo il gioco con un brutale Alt+F4 e inizio a riflettere su me stesso. Che fare? Provo a rilanciare il gioco sperando che ora il pupino sia anche destrogiro e riesca a usare la fottutissima prima chiave della prima stanza del gioco?

No.

No, anche perché devo spazzare per terra, che la mia gatta (un saluto a BRODO che ci segue da casa) ha ormai deciso che la lettiera non è fatta solo per cacarci dentro, ma per – e cito testualmente decontestualizzando:

sgrattoare di stramaledetto
Adolfo “Pikkiomania” Peperlizia

cosa che in pratica rende l’intera superficie di casa una lettiera a cielo aperto e i granellini della lettiera si appiccicano ai calzini e poi è un casino toglierli, maledizione.

Spazzo per terra, torno e attacco il pad della PS3 al computer, avvio Steam e dico: “Vaffanculo, giocherò a From Dust, che è lì che prende polvere (ahahahah) da mesi”. Avvio From Dust.

Il computer si prende il suo tempo. E alla fine si apre Uplay.

Uplay.

Per chi non lo sapesse, Uplay è il tentativo fallimentare di Ubisoft di metterlo nel culo a Steam. Un po’ tipo Origin della EA, ma ancora più fallimentare.
Uplay si aggiorna perché sì, ci tenevo che Uplay si aggiornasse, chissà le novità sostanziali, chissà.
Scopro che quando Uplay si aggiorna, dimentica email e password che avevo salvato apposta per evitare cazzate di sorta, tipo richiedere la password qualora me la fossi inesorabilmente scordata.
Inserisco la mail e la password e com’è ovvio che sia è sbagliata. Provo 2 o 3 delle mie password canoniche e non accedo un cazzo. Cosa vorrà Uplay? Maiuscole? Minuscole? Minimo 8 caratteri? Numeri? Caratteri speciali? Un tentativo di SQL injection? Boh.
Chiedo il reset della password. Resetto la password. Torno al form di login e scopro che avevo scritto “#####@hotmai.com”. Hotmai, senza l. Saluti a Gesù Bambino.

Accedo finalmente a Uplay e da lì riesco a lanciare sto cazzo di From Dust.

Ed è bellissimo. Non ricordavo fosse così bellissimo, e invece lo è.
Lo consiglio a tutti, non mi divertivo e sbalordivo tanto davanti a un gioco da tipo una settimana e mezzo (quando in Sam & Max, Max diventa il presidente degli Stati Uniti d’America).
Ora, capisco lo scuorno di dover interagire con Uplay, ma merita lo stesso. Se potete andate di console (anche perché con mouse e tastiera è impossibile giocarci) che non avete lo scuorno, ma se non potete andate di Steam e vivete più o meno felici uguale. Promesso.


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